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Contisol, il reattore solare che produce idrogeno h24

Sfruttando l’accumulo di energia termica, l’impianto può produrre qualsiasi combustibile solare, funzionando sia nelle giornate nuvolose che di notte

reattore solare Contisol

 

Il rettore solare Contisol raggiunge temperature sopra i 1.000 °C

(Rinnovabili.it) – Produrre carburanti solari a zero emissioni con un sistema che non sia necessariamente legato alla luce diurna. Con questo obiettivo nasce Contisol, nuovo reattore solare frutto del Centro Aerospaziale tedesco DLR. L’ente è lo stesso che lo scorso anno inaugurò l’impianto Synlight, il più grande sole artificiale mai realizzato al mondo.

E l’energia della principale stella per la Terra, rimane uno dei chiodi fissi per i ricercatori tedeschi. In una recente pubblicazione su ScienzeDirect, l’ingegnere meccanico Justin Lapp descrive il design del nuovo reattore solare firmato dal DLR, un dispositivo in grado di produrre qualsiasi combustibile solare, come ad esempio l’idrogeno, e di funzionare giorno e notte, sfruttando l’accumulo energetico degli impianti termodinamici a concentrazione.

 

In passato i reattori solari hanno avuto il problema di cosa fare di notte quando non hai il sole, o durante le giornate nuvolose”, afferma Lapp, spiegando che quando la temperatura cala, si rischia di dover arrestare la reazione o rallentare la portata dei reagenti, riducendo di conseguenza la produzione. Se il reattore viene spento, si raffredda, sprecando così il calore residuo e obbligando il sistema a ricominciare dal nulla il giorno seguente. “Quindi l’idea principale dietro Contisol era quella di costruire due reattori insieme”, ha aggiunto lo scienziato. “Uno in cui la luce producesse direttamente l’elaborazione chimica L’altro per immagazzinare il calore del sole”.

 

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Combinando le capacità di accumulo e con un reattore termochimico solare diretto si ottiene il meglio di entrambe le tecnologie: temperature stabili 24 ore su 24 ma anche una fonte di calore più efficiente per eseguire le reazioni. Il dispositivo utilizza una torre solare con ricevitore a cielo aperto che può riscaldare l’aria fino a 1.100° C. Il ricevitore è stato ottimizzato sia sotto il profilo del design che quello dei materiali. L’energia solare concentrata può essere usata per rompere i legami dell’acqua o per il reforming del metano. O ancora per produzione di idrogeno dall’acido solforico. Le taglie commerciali dei futuri impianti andranno da una potenza di 1-5 MW fino a oltre 100 MW.

Lapp e colleghi hanno testato con successo il prototipo di Contisol e pubblicato i risultati dell’esperimento su Applied Thermal Engineering.