Intervenendo alla Conferenza sull'idrogeno nella regione dell'Europa centrale e orientale, la commissaria all'energia Kadri Simson annuncia una serie i misure tecniche e normative dedicate al vettore. E rimarca: le opportunità per la regione non mancano
La Polonia è il terzo consumatore europeo di idrogeno
(Rinnovabili.it) – In arrivo un sistema comunitario per certificare l’idrogeno verde e dotare le varie produzioni di garanzie d’origine (GO). Quando? A giugno 2021, mese prolifico per la politica energetico-climatica dell’Unione europea. Per quella data sono previsti, infatti, diversi provvedimenti chiave del Green Deal europeo, racchiusi nel Fit for 55. Ad appuntare la data sul calendario è la commissaria all’energia Kadri Simson, intervenendo alla Conferenza sull’Idrogeno dell’Europa centrale ed orientale. L’appuntamento, rigorosamente virtuale, è stato l’occasione per discutere del potenziale del vettore nella regione e per presentare le novità ormai prossime.
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A cominciare, per l’appunto, dal Fit for 55, pacchetto di misure con cui Bruxelles intende centrare il nuovo il nuovo target del 55% di riduzione delle emissioni al 2030. Fra queste, spiega Kadri Simson, sarà compreso un metodo di certificazione completo e garanzie di origine per l’idrogeno rinnovabile e quello a basse emissioni di carbonio. Unitamente all’attesa modifica della direttiva sulle energie rinnovabili (RED II). Un lavoro lungo e complesso a cui si aggiungeranno, per la fine del 2021, alcune proposte normative per creare mercati funzionanti per l’idrogeno e i gas decarbonizzati. “Ciò significa che proporremo una revisione della legislazione sul mercato interno del gas in modo che possa facilitare l’assorbimento dei vettori decarbonizzati come il biogas o l’idrogeno rinnovabile, anche dalla produzione locale”.
Il ruolo degli Stati membri
In realtà i lavori a favore dell’H2 europeo sono già iniziati. Ben prima dell’impegno a certificare l’idrogeno verde, l’esecutivo UE ha pubblicato la propria strategia comunitaria, fissando come obiettivo del Blocco l’installazione di 6 GW di elettrolizzatori al 2024 e di 40 GW entro il 2030. “Stiamo costruendo questo slancio con una serie di nuove azioni, a cominciare dalla proposta di regolamento TEN-E rivista presentata lo scorso dicembre”, ha spiegato la Commissaria. “Proponiamo condotte di idrogeno ed elettrolizzatori da includere nel campo di applicazione della TEN-E. La discussione sulla proposta è già iniziata al Consiglio e al Parlamento europeo”.
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In questo contesto, ricorda la Commissaria all’energia, ogni Stato membro avrà il suo ruolo. Le ragione dell’Europa centrale ed orientale ospita già oggi il terzo consumatore europeo di H22, ovvero la Polonia. Ma l’appetito per il gas zero emissioni sta crescendo anche negli altri Paesi. La Bulgaria ha annunciato lo sviluppo di una tabella di marcia nazionale dedicata al vettore, mentre la Slovacchia ha istituito un centro tecnologico ad hoc. La Croazia, infine, sta preparando un programma nazionale per lo sviluppo di un mercato apposito.
“Le opportunità per l’Europa centrale ed orientale ci sono”, ha dichiarato Kadri Simson. “Noi come Commissione apriremo la strada al miglior contesto politico e normativo possibile”.