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Celle a combustibile microbiche, gli ultimi progressi

Celle a combustibile microbiche, gli ultimi progressi

 

(Rinnovabili.it) – Nuovi passi avanti nel campo delle celle a combustibile microbiche. Stavolta le novità arrivano dalla Norvegia dove un team di ricercatori è riuscito a impiegare batteri per far funzionare una fuel cell alimentata da acque reflue industriali. Il sistema, spiegano gli stessi scienziati, si presta come processo ecologico per la purificazione dei reflui e la produzione energetica, dal momento che i due sottoprodotti della cella a combustibile microbica sono solo gocce di acqua disinfettata ed elettricità. In futuro, i ricercatori sperano di poter scalare la tecnologia per permettere alla fuel cell di alimentare grandi impianti di depurazione idrica, il cui funzionamento si avvale normalmente di diversi passaggi meccanici e dunque di parecchia energia.

In termini semplici, questo tipo di cella a combustibile funziona perché i batteri si nutrono dei rifiuti presenti nell’acqua sporca”, ha spiegato Luis Cesar Colmenares, uno scienziato norvegese dell’istituto di ricerca SINTEF. “Mentre mangiano, questi microorganismi producono elettroni e protoni. La tensione che si crea tra queste particelle genera energia elettrica che possiamo sfruttare”. E dal momento che il materiale organico nei reflui viene eliminato, l’acqua si purifica. “La nostra sfida è stata quella di individuare i meccanismi e batteri che risultano essere più adatti per l’utilizzo in questo metodo di purificazione dell’acqua”, ha aggiunto il collega Roman Netzer. “Per cominciare, abbiamo dovuto trovare un microorganismo che non solo fosse in grado di consumare i prodotti di scarto presenti nell’acqua, ma che fosse anche in grado di trasferire elettroni ad un elettrodo metallico”. In realtà l’idea alla base di questo approccio di decontaminazione idrica è nata molti anni fa, quando i due scienziati si sono incontrati per la prima volta ed hanno iniziato a discutere di come impiegare i batteri nella produzione energetica. Oggi, hanno finalmente realizzato un piccolo impianto dimostrativo in laboratorio che ripulisce le acque reflue provenienti da un caseificio locale, producendo per ora piccole quantità di elettricità per far funzionare un ventilatore.

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