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Celle a combustibile in carta, smaltirle è un gioco da ragazzi

Nasce Fuelium, società che realizza fuel cell biodegradabili e atossiche che possono essere alimentate con i fluidi corporei. Obiettivo: rivoluzionare i dispositivi diagnostici monouso

Celle a combustibile in carta

 

Celle a combustibile in carta per alleggerire il peso ecologico della diagnostica medica

(Rinnovabili.it) – Una batteria fatta con materiali poveri, senza prodotti tossici e totalmente biodegradabile. Questa era l’idea che Neus Sabaté, ricercatrice del National Microelectronics Center presso l’Università di Barcellona, ebbe nel 2014. L’obiettivo era realizzare piccole ed ecologiche fonti di energia, che fossero in grado di alimentare dispositivi diagnostici monouso. Dopo quasi quattro anni di lavoro, Sabaté e i colleghi Juan Pablo Esquivel e Sergi Gassó hanno rivelato al mondo le loro celle a combustibile in carta: un dispositivo piccolissimo nelle dimensioni (appena un centimetro quadrato) capace di reagire a contatto con l’urina per generare 1,5 Volt per un massimo di 50 minuti.

Ora i tre hanno fondato la startup Fuelium e avviato diverse trattative con multinazionali del settore per concedere la licenza della tecnologia.

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“Tutto è iniziato quando Neus è rimasta incinta”, racconta Gassó: la ricercatrice ebbe l’idea dopo essersi resa conto che nei test di gravidanza sono inserite due pile a bottone che, una volta eseguito il test stesso, finiscono direttamente alla spazzatura “nonostante le batterie abbiano speso solo l’1% della loro energia”. Un paradigma da cambiare. L’obiettivo del team era quello di creare batterie biodegradabili con un costo di produzione inferiore ai dispositivi convenzionali. “Il nostro sistema – aggiungono gli ingegneri – apre le porte a test diagnostici per la gravidanza, ma anche di malattie infettive, marcatori tumorali e rilevamento di sostanze stupefacenti: il tutto senza danneggiare l’ambiente”.

 

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La cella a combustibile in carta segue uno degli ultimi filoni della ricerca energetica in tema di piccole fonti di energia. Ma al posto dei liquidi tradizionali delle fuel cell, come l’idrogeno o il metanolo, è stata modificata per funzionare con il fluidi corporei. Il dispositivo si attiva “quando entra in contatto con acqua e urina e nei prossimi mesi stiamo già preparando un’evoluzione della tecnologia che consentirà di attivarla anche con sangue e saliva“. Oggi le prime batterie di Fuelium possono essere personalizzate per diverse applicazioni con tensioni comprese tra uno e sei volt e una potenza compresa tra uno e 100 milliwatt.