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A Berlino nasce l’Università dell’idrogeno grazie ad H2M

A Berlino nasce l’Università dell'idrogeno grazie ad H2M

 

(Rinnovabili.it) – Da Bari a Berlino, una linea immaginaria unisce l’Italia alla Germania. Nella capitale tedesca, infatti, ha aperto il 1 maggio la sede dell’Università dell’Idrogeno con una cerimonia virtuale svoltasi nella sala multimediale di H2M, il primo veicolo terrestre in grado di produrre e stoccare energia rinnovabile mediante idrogeno. Non solo, ma è anche in grado di effettuarne lo stoccaggio tramite batterie.

H2M (H2 Mobile) è arrivato il primo maggio nella sede storica della Fondazione H2U – The Hydrogen University a Cala Corvino (Monopoli), dove si è tenuta l’inaugurazione telematica della sede tedesca, che sarà diretta da Volker Krueck.

 

Al termine, due bambini provenienti dalle aree maggiormente inquinate d’Italia, Francesco di Taranto e Anna di Qualiano (Napoli), in piena Terra dei Fuochi, hanno azionato la sirena di una nave che ha lanciato tre lunghi squilli.

Il veicolo speciale H2M prosegue così il proprio viaggio verso la Cop 21 di Parigi, iniziato a Piazza Montecitorio il 20 aprile in occasione della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione Europea.

La nuova sede berlinese della Fondazione H2U, avrà, come primo compito, quello di preparare l’evento di H2M a Berlino. L’evento sarà parte del tour verso la Cop 21, e non può che passare dalla Germania, Paese leader in Europa e nel mondo nel settore delle tecnologie dell’idrogeno.

 

«Dopo un lavoro durato due anni il veicolo è pronto per iniziare il proprio viaggio, portando con se un modello energetico e produttivo alternativo, diffuso, decentrato e rinnovabile, totalmente carbon free, senza emissioni climalteranti e in grado di salvare il Pianeta dal riscaldamento globale», ha detto il presidente della Fondazione H2U, il fisico Nicola Conenna.

Il furgone H2M è lungo 15 metri, è equipaggiato con una sala multimediale, produce idrogeno dai suoi pannelli fotovoltaici da 6 kWp ed è stato realizzato dalla Fondazione H2U. Il progetto è stato avviato e concluso grazie al cofinanziamento da parte della Regione Puglia, con l’apporto di fondi Carbon Tax-Ministero dell’Ambiente e con una parte della spesa a carico della fondazione stessa, in partenariato con l’Università Aldo Moro di Bari.

 

L’impianto fotovoltaico alimenta un elettrolizzatore da 1 normal m3/h per la produzione di idrogeno. Una vola generato, esso viene a sua volta stoccato in bombole da 50 litri ciascuna. Questo passaggio è permesso dalle 24 batterie tampone, ognuna delle quali da 230 A/h, che sono state montate sul furgone stesso.

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