L’idrogeno prende la rincorsa sulle piste degli aeroporti italiani
(Rinnovabili.it) – Nel mondo dell’aviazione c’è chi ha scommesso fortemente sull‘idrogeno come strategia di decarbonizzazione. Realtà come Airbus oggi impegnata a realizzare velivoli alimentati con il prezioso vettore. La società è fermamente convinta che questo carburante abbia il potenziale per dimezzare le emissioni di CO2 dell’aviazione nel medio termine. Ma gli aerei sono solo una parte dell’equazione. Per ottenere dei risultati significativi l’approccio deve essere integrale, coinvolgendo anche le infrastrutture aeroportuali.
Ecco perché, accanto all’evoluzione tecnologica lato propulsione, Airbus sta inserendo una serie di accordi di collaborazione finalizzati a promuovere l’utilizzo dell’idrogeno. Intese che guardano da vicino anche il Belpaese. Nel giro di appena due giorni, infatti, il costruttore europeo ha siglato due “Memorandum of Understanding” con altrettanti gestori aeroportuali italiani.
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Il primo è quello che vede coinvolto il Gruppo SEA, gestore degli scali di Milano Linate e Malpensa. L’accordo unirà le rispettive competenze per individuare le opportunità offerte dal vettore al comparto aeronautico. Ciò si tradurrà in studi di fattibilità finalizzati, nel breve periodo, allo sviluppo di un hub per il rifornimento di H2 per un impiego a terra nei due aeroporti italiani. In una seconda fase le aziende valuteranno la possibilità di sviluppare infrastrutture per usare il vettore anche a bordo degli aerei.
“Con questa firma facciamo un concreto passo avanti nell’individuare soluzioni importanti per la decarbonizzazione degli aeroporti e di tutto il settore – ha dichiarato Armando Brunini, CEO di SEA – Stiamo vivendo una transizione importante e abbiamo scelto di esserne protagonisti insieme ai nostri partner. Il trasporto aereo ha nel suo DNA l’innovazione e grazie ad Airbus sta correndo verso una trasformazione che fino a qualche anno fa non era nemmeno immaginabile”.
Lo stesso entusiasmo ha contagiato anche il secondo accordo, siglato con SAVE, il gestore dello scalo Marco Polo di Venezia, e Snam. In questo caso la collaborazione si articolerà su più ambiti. I partner studieranno opzioni tecnologiche e fabbisogni futuri del settore per individuare soluzioni tecniche e realizzative da sperimentare attraverso progetti pilota. Il successo dei test determinerà il passaggio ad una seconda fase su larga scala.
Nel dettaglio gli studi di ingegneria e progettazione previsti riguarderanno l’infrastruttura tecnologica necessaria per il rifornimento di idrogeno sia agli aeromobili che ai mezzi aeroportuali. Con la possibilità di valutare soluzioni efficaci anche per le necessità energetiche legate all’accessibilità allo scalo veneziano.
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“L’accordo di partnership con Snam e Airbus costituisce una tappa fondamentale del percorso intrapreso dal nostro Gruppo in un’ottica di transizione ecologica e decarbonizzazione degli aeroporti gestiti”, ha dichiarato Monica Scarpa, Amministratore Delegato del Gruppo SAVE. “La specificità e il valore di questo progetto di studio e di applicazione dell’idrogeno nel settore dell’aviazione, consistono in particolare nella condivisione di competenze che contemplano l’intera filiera, dalla produzione, allo stoccaggio, alla fornitura, fino all’utilizzo per l’aeronautica commerciale di questo combustibile che può dare un grande apporto alla sfida energetica del nostro pianeta”.