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Accumulo a idrogeno e micro-reti ibride per l’isola “discarica” di Singapore

accumulo a idrogeno

Engie EPS ha completato il nuovo sistema di accumulo a idrogeno per il progetto REIDS-SPORE

(Rinnovabili.it) – Pulau Semakau, la piccola isola situata a 8km dalla costa sud di Singapore, diventa un gioiello del green tech. Come? Ospitando uno dei più grandi test mai effettuati nell’area tropicale sulle micro-grid ibride. Nel dettaglio, qui è stata realizzata una microrete multi-tecnologica con annesso un sistema di accumulo a idrogeno.

Il progetto è frutto dell’iniziativa Renewable Energy Integration Demonstrator – Singapore (REIDS) dedicata alla progettazione e dimostrazione di soluzioni per l’accesso a energia sostenibile ed economica nel sud-est asiatico, e a cui partecipano la Nanyang Technological University (NTU) ed ENGIE Lab Singapore. Ed è proprio Engie a comunicare oggi la messa in esercizio del nuovo sistema di accumulo a idrogeno da 2 MWh. L’impianto in questione – basato su tecnologia proprietaria – è costituito da: un sistema a elettrolisi, che converte acqua e elettricità in idrogeno (Power-to-Gas); fuel cell che “trasformano” l’idrogeno in elettricità (Gas-to-Power); un serbatoio di stoccaggio per idrogeno e ossigeno.

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“Il sistema di accumulo d’energia installato a Semakau è solo l’ultimo dei successi raggiunti grazie alla tecnologia proprietaria a idrogeno di ENGIE EPS e rappresenta un ulteriore esempio dell’enorme potenziale delle nostre soluzioni, che dopo 15 anni di esperienza nei sistemi a idrogeno possono essere applicate in tutto il mondo, anche in ambienti tropicali” commenta Carlalberto Guglielminotti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di ENGIE EPS, “Siamo orgogliosi di contribuire con la nostra tecnologia a idrogeno brevettata al progetto REIDS, accelerando la transizione  verso la green economy in tutto il Sud-est asiatico”.

L’isola di Semakau, su cui sorge la nuova microrete, svolge un secondo ruolo importante nella zona: ospita l’unica discarica di Singapore. Uno spazio di 3,5 chilometri quadrati che contiene tutta la spazzatura dei 5,6 milioni di abitanti della città-Stato. O più precisamente, le ceneri di quei rifiuti, seppellite all’interno di strutture impermeabili, che vengono controllate in tempo reale assieme alla qualità dell’acqua marina.

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