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La Svezia guida l’avanzata dell’acciaieria a idrogeno

A regime, nel 2030, produrrà 5 mln di t di acciaio senza emettere altro che vapore acqueo. Il progetto è stato ispirato da un’altra iniziativa svedese per la siderurgia sostenibile lanciata nel 2018

Acciaieria a idrogeno, la Svezia raddoppia
Foto di Thanasis Papazacharias da Pixabay

Da H2 Green Steel la prima acciaieria a idrogeno su scala industriale

(Rinnovabili.it) – Il progetto vale 2,5 miliardi di euro e sarà a emissioni zero. Ma soprattutto promette di dare una mano a decarbonizzare un settore così complesso come il siderurgico, che solo in Europa è il responsabile di ¼ di tutte le emissioni dell’industria e che produce il 7% dei gas serra a livello globale. Merito della startup H2 Green Steel, che costruirà in Svezia un’acciaieria a idrogeno capace di produzione su larga scala.

L’impianto dovrebbe aprire nel 2024 e raggiungere la piena produzione entro il 2030. Per quella data, H2 Green Steel prevede che l’acciaieria a idrogeno avrà una capacità produttiva annua di 5 milioni di tonnellate di acciaio di alta qualità. Ottenute senza alcuna emissione di gas serra nel corso dell’intero processo, solo vapore acqueo.

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“La crisi climatica è la sfida più grande del nostro tempo e, dato l’impatto dell’acciaio sullo sviluppo sostenibile di altre industrie, un rapido cambiamento del settore siderurgico è estremamente importante”, ha affermato Henrik Henriksson, CEO di H2 Green Steel. La startup, continua, “renderà l’acciaio svedese famoso nel mondo, non solo per la sua qualità, ma anche come l’acciaio più verde del mondo”.

Un passo in avanti che è stato possibile grazie ad un altro progetto, Hybrit, lanciato sempre in Svezia nel 2018 e vero apripista nel campo della siderurgia sostenibile. L’acciaieria a idrogeno di Hybrit è un impianto sperimentale che finirà la fase di pilot nel 2024 e sorge nella città settentrionale di Luleå a 250 km dai giacimenti minerari di Norrbotten: la stessa regione – ricca di minerali – in cui vedrà la luce il progetto di H2 Green Steel. Hybrit però ha dimensioni molto più contenute. Anche all’indomani della fase pilota, infatti, il progetto sostenuto da una joint venture tra LKAB, SSAB e Vattenfall non dovrebbe produrre più di mezzo milione di tonnellate d’acciaio l’anno, anche lavorando 24/7.

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