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Stop all’idroelettrico da 100 milioni: troppi rischi per la Lince

Stop all'idroelettrico da 100 milioni troppi rischi per la Lince 4

 

(Rinnovabili.it) – Lince dei Balcani batte mega impianto idroelettrico uno a zero. Lo ha deciso un rapporto della Convenzione di Berna (convenzione tra 51 Stati sulla conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa), che mette una pietra tombale sul progetto da 100 milioni di euro in Macedonia.

La diga avrebbe dovuto trovare posto nel parco nazionale di Mavrovo, ma secondo gli esperti che hanno redatto il report, «non è compatibile» con la protezione degli ecosistemi e delle specie dell’area. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) ci aveva messo 65 milioni in prestiti, ma le sue linee guida ambientali vietano il finanziamento di progetti reputati non idonei dalla dalla Convenzione di Berna. Non resta alla BERS che l’approvazione, nel mese di dicembre, di questo rapporto. Di solito si tratta di una formalità, e dunque il gruppo non avrà altra scelta che ritirarsi dal progetto. Ivana D’Alessandro, il segretario della Convenzione di Berna, ha avvertito l’istituto che dovrà essere pronto a riconsiderare il suo finanziamento.

«Se fossi un decisore nella BERS valuterei con estrema attenzione il prossimo passoha detto D’Alessandro al Guardian – Non sarebbe un bene per l’immagine della banca finanziare qualcosa che 51 Paesi considerano pericoloso per la biodiversità».

 

Stop all'idroelettrico da 100 milioni troppi rischi per la Lince 5A fregarsi le mani è RiverWatch, ONG austriaca che si è battuta dall’inizio contro questa grande opera: «Sembra che siamo vicini a un successo storico nella lotta alle dighe nel parco nazionale di Mavrovo – ha dichiarato Ulrich Eichelmann, il fondatore dell’associazione – È  molto importante per tutti i parchi nazionali minacciati da questi tipi di progetti».

L’area protetta, 730 km quadrati, ospita orsi, lupi, aquile reali e più di 1.000 specie di piante. È anche l’ultimo rifugio rimasto alla lince dei Balcani: si pensa che ne esistano ancora solo 50 esemplari. Il rapporto ha rilevato che le modifiche al paesaggio e il disturbo ambientale causato dai lavori di costruzione avrebbero potuto avere un «impatto negativo decisivo sulla lince», rendendola una più facile preda dei bracconieri. Già oggi, questo raro animale è nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

«I progetti, come attualmente previsto, dovrebbero essere abbandonati – conclude il rapporto senza fronzoli – Il governo macedone dovrà sospendere tutte le dighe previste nel parco nazionale di Mavrovo. La BERS e la Banca Mondiale dovranno interrompere il finanziamento».

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