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Rinnovabili e consumi elettrici nella fotografia mensile di Terna

Nei primi otto mesi del 2017 domanda elettrica in aumento del 2,2 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2016

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(Rinnovabili.it) – Terna pubblica nuovamente i dati della domanda elettrica italiana pubblicando il suo consueto rapporto mensile. L’aggiornamento riportato è al 31 agosto 2017, mese  in cui i consumi elettrici complice l’intensa ondata di caldo sono cresciuti in maniera  evidente: un 3,4 per cento rispetto a luglio e un più 9,5 per cento invece rispetto ai volumi di agosto 2016. Parliamo di una richiesta di 26,8 miliardi di kWh, coperta  per il 90,2 per cento dalla produzione nazionale (al netto dei pompaggi) e per la quota restante da importazioni. “La performance della domanda mensile  – spiega Terna in una nota stampa – ha risentito positivamente dell’elevata temperatura media – superiore di circa 2°C rispetto allo stesso mese del 2016 – che ha comportato un massiccio ricorso alle apparecchiature elettriche per il comfort ambientale”.

 

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Il contributo delle rinnovabili è leggermente sotto tono, in parte a causa del ridotto apporto dell’idroelettrico influenzato dalla allarmente siccità di quest’anno. Nonostante la produzione nazionale netta sia aumentata infatti, la crescita è legata esclusivamente alle fonti termiche (più 14,7 per cento) e al fotovoltaico (più 8,9 per cento); in flessione, invece le fonti di produzione geotermica (meno 3,4 per cento), idrica (meno 6,8 per cento) ed eolica (meno 14,4 per cento). Nello specifico, ad agosto 2017 la produzione elettrica nazionale netta ha toccato i 24,3 miliardi di kWh, cifra per il 40 per cento coperta da fonti rinnovabili (9.841GWh) ed il restante 60 per cento da fonte termica.

Il rapporto rivela anche la potenza massima richiesta ad agosto 2017 è stata di 55.002 MW; tale valore è stato registrato il giorno giovedì 3 alle ore 16 e risulta superiore del 10,3 per cento al valore registrato alla punta del corrispondente mese dell’anno precedente. Inoltre, sempre ad agosto i prezzi zonali sono sostanzialmente allineati rispetto al PUN con eccezione della zona Sicilia e del Sud che registrano rispettivamente un differenziale pari a più 13,2 euro il MWh e meno 6,3 euro il MWh.

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