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Alto Adige, il mini idroelettrico passa nelle mani dei Comuni

mini idroelettrico
(Foto di Alperia)

 

Il territorio altoatesino si riappropria del mini idroelettrico

(Rinnovabili.it) – Riportare in mano ai territori la produzione di energia: questo l’elemento chiave su cui si basa la riforma energetica dell’Alto Adige. Una delle ultime mosse in tal senso è stata compiuta proprio in questi giorni con le prime cessioni ai Comuni delle centrali di mini idroelettrico realizzate sul territorio. Né dà notizia la stessa Giunta della Provincia autonoma di Bolzano, facendo i nomi del comune di Valle Aurina e quello di Monguelfo-Tesido. A loro saranno cedute le prime partecipazioni dalla società provinciale Alperia, che oggi gestisce 41 centrali idroelettriche in Alto Adige, tra grandi e piccoli impianti, per una produzione totale di circa 4.500 GWh. “Il passaggio  – spiega l’amministrazione provinciale in una nota stampa – avviene in base alla riforma del settore energetico in Alto Adige, riforma partita con la fusione fra SEL e Azienda energetica, e che con queste cessioni giunge a compimento”.

 

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La misura, in realtà, è solo la prima di altre 7 cessioni che saranno portate a termine nei prossimi mesi, dalle srl locali, a cui Alperia partecipa, alle amministrazioni comunali.

“Grazie alla società provinciale Alperia e ad una valorizzazione del ruolo dei Comuni, abbiamo creato i presupposti per garantire l’autonomia nel settore dell’energia – hanno dichiarato il presidente della Provincia Arno Kompatscher e l’assessore provinciale all’energia Richard Theiner con le cessioni delle piccole centrali idroelettriche si agisce in un’ottica di sicurezza e di gestione vicina alle esigenze dei cittadini, a tutto vantaggio di questi ultimi, anche dal punto di vista economico”.

Il progetto è stato accolto con soddisfazione dai primi cittadini dei due Comuni destinatari delle partecipazioni, Helmut Klammer, sindaco di Valle Aurina, e Albin Schwingshackl, sindaco di Monguelfo-Tesido. “Con la cessione – hanno affermato – va in porto un desiderio accarezzato da tempo. Ora i Comuni sono in grado di impiegare in loco il valore aggiunto che ne deriva”.

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