L'Agenzia Mondiale dell'Energia: "I governi devono creare un clima favorevole agli investimenti nel settore nella fase di progettazione del mercato”.
(Rinnovabili.it) – La prima fonte rinnovabile a livello mondiale, per potenza istallata, è l’idroelettrico e per molti questa risorsa ha raggiunto lo sfruttamento massimo. Per contestare questa idea e dimostrare che il settore può dare ancora un contributo fondamentale all’apporto energetico mondiale l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) e il Ministero delle Miniere del Brasile hanno pubblicato oggi un rapporto che spiega come sia possibile raddoppiare la produzione di energia idroelettrica entro il 2050; un risultato che, a conti fatti, potrebbe prevenire fino a 3 miliardi di tonnellate di CO2 l’anno emesse da centrali a combustibili fossili.
La relazione Technology Roadmap: Hydropower mostra come le economie emergenti abbiano un significativo potenziale per generare energia elettrica da impianti di grandi dimensioni e traccia una guida dettagliata per i responsabili politici affrontando tutte le questioni connesse, comprese la risoluzione dei problemi ambientali e l’accettazione pubblica. “L’energia idroelettrica è una tecnologia già oggi molto conveniente“, ha commentato Richard H. Jones, Deputy Executive Director dell’Agenzia, in occasione del lancio del rapporto durante la conferenza HYDRO 2012 a Bilbao. “Tuttavia, i nuovi sviluppi affrontano difficili sfide finanziarie. I governi devono creare un clima favorevole agli investimenti nel settore nella fase di progettazione del mercato”.
In particolare, il nuovo rapporto esorta i responsabili politici a stabilire o aggiornare l’inventario del potenziale idroelettrico, a livello dei bacini idrografici dove possibile, compresa la possibilità di aggiornare gli impianti esistenti o aggiungere unità idroelettriche a dighe originariamente sviluppate per altri scopi. Viene inoltre raccomandato di piani di sviluppo con obiettivi idroelettrici e di sviluppare un quadro politico e ad hoc, assicurandosi che gli sviluppatori e gli operatori documentino il loro approccio alla sostenibilità attraverso relazioni di valutazione ambientale e l’adozione di protocolli volontari. Infine l’Agenzia, suggerisce di includere il finanziamento di progetti “idro” nella agenda politica dei governi e lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari pubblici.