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Impianti idroelettrici, individuati siti non idonei

Conte: "L'obiettivo dell'azione regionale è di garantire la trasparenza e la tempistica delle istruttorie"

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore all’ambiente del Veneto, Maurizio Conte, per l’approvazione da parte del Consiglio regionale del provvedimento amministrativo con cui vengono individuati i siti e le aree non idonei all’istallazione di impianti idroelettrici. Il Decreto ministeriale 10 settembre 2010 dispone infatti che le Regioni, “al fine di accelerare l’iter di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti da fonti rinnovabili”, possono procedere, attraverso propri provvedimenti, all’individuazione delle aree non idonee, “tenendo conto dei pertinenti strumenti di pianificazione ambientale, territoriale e paesaggistica”.

“L’obiettivo dell’azione regionale in questo campo – evidenzia Conte – è di garantire la trasparenza e la tempistica delle istruttorie. Anche questo provvedimento rientra quindi nella logica di dare indicazioni di carattere tecnico e procedurale che contribuiscano a far coesistere in maniera sostenibile i fabbisogni energetici con le esigenze di tutela del paesaggio e di conservazione della qualità degli ecosistemi fluviali, sintetizzando i diversi interessi”.

I siti dichiarati non idonei sono quelli del patrimonio storico-architettonico e del paesaggio, le zone di particolare interesse paesaggistico, ai sensi della Convenzione Europea del Paesaggio; i siti della Rete Natura 2000; le aree naturali protette a diversi livelli istituite ai sensi della L. 349/91 e inserite nell’elenco delle aree naturali protette; i geositi (località, area o territorio dove sia possibile definire un interesse geologico o geomorfologico per la sua conservazione e tutela); le zone umide di importanza internazionale designate ai sensi della Convenzione di Ramsar; i corpi idrici in stato elevato o comprendenti siti di riferimento.

L’assessore ricorda infine che lo scorso settembre è stato sottoscritto anche un Protocollo d’Intesa tra la Regione e la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto (Ministero per i beni e le attività culturali) per definire modalità operative per l’istruttoria di impianti idroelettrici da ubicarsi nel territorio regionale, in modo da avere uno strumento di valutazione condiviso e convergente tra i principali soggetti che intervengono nel procedimento autorizzatorio.