Lo ha stabilito la giunta regionale applicando una legge del 2020 che obbliga i concessionari di grandi derivazioni a fornire gratuitamente energia elettrica o, in alternativa, a garantire la monetizzazione dell'energia
Un aiuto contro il caro energia dall’idroelettrico veneto
(Rinnovabili.it) – Dall’idroelettrico veneto contributi ed energia gratuita per i cittadini in difficoltà. In questi giorni la Giunta regionale ha deliberato di destinare ai Servizi sociosanitari residenziali e alle famiglie bisognose i proventi versati dai titolari di grandi derivazioni idroelettriche per l’anno 2021. Più specificatamente gli operatori dovranno corrispondere all’amministrazione territoriale una quota dell’energia prodotta a titolo gratuito, che verrà quindi che trasferirà alle province interessate. O in alternativa garantire la monetizzazione dell’elettricità fornita.
Si tratta di un intervento reso possibile dalla legge regionale n.27 del 2020, applicata quest’anno per la prima volta anche in risposta alla insistente crisi energetica. Le incertezze legate agli sviluppi del conflitto russo-ucraino e la scarsità di offerte sui mercati energetici europei stanno continuando a far lievitare le bollette 2022. L’ultimo aggiornamento dell’ARERA per il mercato tutelato protetta un incremento del 59% nella spesa elettrica nei prossimi tre mesi. Una percentuale che senza gli interventi messi in campo dal governo in questi mesi risulterebbe addirittura più ampia.
Per fornire un aiuto agli utenti più fragili, la Regione Veneto mette mano ad una delle risorse più importanti del suo territorio. “Con delibera concertata con la collega Manuela Lanzarin, abbiamo presentato i benefici della Legge sulla energia, – ha spiegato l’Assessore all’Ambiente della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin – così come approvato in settimana dalla Giunta regionale presieduta dal Presidente Zaia, dopo aver sentito le Province. I criteri attuativi della Legge prevedono che il territorio di Belluno, che è la provincia in Veneto in cui ci sono più grandi derivazioni (24 impianti per una potenza nominale complessiva di 382.422,41 kW) e che gode del regime di autonomia differenziata sancito dallo Statuto della Regione, sia assegnata l’intera quota relativa all’energia ivi prodotta. Prevede, inoltre, che le altre province in cui insistono impianti idroelettrici si trattengano il 60% della quota, mentre il restante 40% sia suddiviso tra tutte le province (ad esclusione di Belluno che già si trattiene l’intera sua quota) in proporzione agli abitanti”.
A chi andrà l’energia gratuita dell’idroelettrica veneto (o i contributi)? A servizi sociosanitari erogati dai Centri Servizi Residenziali e ai cittadini con ISEE inferiori a 20mila euro.