L’Ufficio Federale dell’Energia (UFE) svizzero ha pubblicato oggi uno studio sul potenziale di sviluppo dell’energia idroelettrica da oggi al 2050
(Rinnovabili.it) – Un potenziale di sviluppo che, alle condizioni attuali, è pari a 1,5 TWh all’anno e che, in condizioni “migliorate”, può arrivare fino a 3,2 TWh annuali. Quella idroelettrica è la principale fonte di energia rinnovabile di cui dispone la Svizzera, una fonte che, in futuro, sembra destinata a fornire un contributo sostanziale all’approvvigionamento energetico elvetico. A rivelarlo è lo studio pubblicato oggi dall’Ufficio Federale dell’Energia svizzero (UFE) nel quale viene stimato il potenziale di sviluppo dell’idroelettrico da qui al 2050, sia sulla base dell’attuale quadro giuridico, economico e sociale, sia considerando uno scenario in cui lo sfruttamento di questa fonte di energia venga ottimizzato. Stando ai risultati dello studio, infatti, in uno scenario che si sviluppo alle condizioni attuali la Svizzera potrebbe godere di 1,5 TWh l’anno in più, cifra che arriverebbe a 3,2 TWh se l’energia elettrica fosse sfruttata in modo sostenibile e compatibile con l’ambiente.
Il valore assunto come grandezza di riferimento cui aspirare (3,2 TWh) viene fuori considerando alcune stime: nuovi grandi impianti idroelettrici (tra 0,77 e 1,43 TWh), nuove piccole centrali (tra 1,29 e 1,60 TWh), ampliamento, trasformazione e potenziamento di grandi impianti idroelettrici (tra 0,87 e 1,53 TWh), alle quali si aggiunge, poi, l’effetto della legge sulla protezione delle acque, che comporterà una riduzione compresa tra -1,40 e -1,40 TWh. Nonostante tali prospettive di crescita, però, l’UFE tiene a precisare anche i limiti posti dalle esigenze ecologiche, economiche e sociali per un Paese densamente popolato come la Svizzera, ai quali si aggiunge anche l’estrema incertezza delle condizioni su cui sono basate le stime.