Il pompaggio idroelettrico si trasforma: dimensioni ridotte ma potenza inalterata grazie ad un fluido hi-tech messo a punto da una startup inglese
Idroelettrico ad alta densità per trasformare ogni collina in una batteria
(Rinnovabili.it) – L’energia idroelettrica è la fonte rinnovabile elettrica che conta ancora oggi la più grande potenza installata a livello mondiale. Nel 2022 la sua produzione è aumentata di quasi 70 TWh rispetto l’anno precedente (+2% circa) arrivando a 4.300 TWh grazie a nuovi progetti ed investimenti (dati IEA). Tuttavia il fattore d’utilizzo della capacità globale rimane al di sotto dei livelli storici a causa delle persistenti condizioni di siccità che hanno colpito le maggiori potenze idroelettriche come Canada, Cina, Turchia e Stati Uniti ed Europa occidentale. Un problema che potrebbe acuirsi nel futuro prossimo unendosi ad un altra sfida rilevante: l’attuale pipeline di progetti indica un rallentamento nei prossimi anni a causa dell’esaurimento di siti idonei nei mercati più dinamici.
È arrivato il momento di riporre nel cassetto la tecnologia? Non per RheEnergise, società londinese che ha messo a punto l’idroelettrico ad alta densità che non ha bisogno di acqua (o quasi).
Come funziona l’idroelettrico senza acqua?
Il modello è quello dei pompaggi idroelettrici, sistemi dotati di due serbatoi idrici a quote differenti, uno a monte e uno a valle, con il primo a fungere da riserva. Tecnicamente, una centrale a pompaggio utilizza l’elettricità prodotta in eccesso sulla rete per spostare l’acqua dall’invaso inferiore a quello superiore. Per poi rilasciarla e inviarla alle idroturbine quando aumenta la domanda elettrica. La potenza di questi impianti è direttamente collegata al salto esistente fra i due bacini (ma non solo). Ecco perché solitamente richiedono grandi dislivelli. Ma l’approccio di RheEnergise si adatta anche a piccoli salti, funzionando perfettamente con le colline al posto delle montagne. Il segreto? Utilizzare nell’impianto R-19, un fluido “high-tech” brevettato che è 2,5 volte più denso dell’acqua. Ciò significa, spiega l’azienda sul proprio sito, “che i progetti possono essere 2,5 volte più piccoli a parità di potenza”.
I vantaggi
L’idroelettrico ad alta densità dovrebbe poter vantare la stessa capacità di un impianto standard anche con solo il 40% del dislivello e utilizzando invasi con appena il 40% delle dimensioni normali. In questo modo si ridurrebbero i materiali e i costi di installazione. L’azienda non fornisce particolari sulla composizione del fluido R-19, limitandosi a sottolineare che sia “ultra-economico”.
A luglio dello scorso anno RheEnergise ha testato il suo idroelettrico ad alta densità senza acqua su una collina sciistica situata appena fuori Montreal, in Canada. La sperimentazione ha permesso di dimostrare come la piccola centrale riuscisse a lavorare bene anche con un dislivello di 25 metri sviluppando il doppio della potenza di un pompaggio idroelettrico tradizionale. Risultati che hanno convinto la società britannica Mercia Power Response a implementare 100 MW di impianti idro ad alta densità entro il 2030.