Con un nuovo Decreto, l'Agenzia del Demanio rivede la misura del sovracanone rivierasco per derivazioni idroelettriche sulla base degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati
Rivisti i sovracanoni per le piccole e grandi derivazioni d’acqua
(Rinnovabili.it) – Tempi di rincari per l’energia idroelettrica. Nella Gazzetta Ufficiale del 19 dicembre è stato pubblicato il decreto dell’Agenzia del Demanio che rivede i sovracanoni rivieraschi per le derivazioni idroelettriche, i contributi annui che i concessionari con potenza nominale media annua superiore a 220 kW, sono tenuti a versare a favore dei Comuni e delle rispettive Province.
Tali canoni sono modificati ogni due anni sulla base degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (conosciuti anche come indici del costo della vita). Dal 2001 il compito di rivederli spetta all’Agenzia del Demanio.
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Secondo quanto riportato dall’ISTAT, la variazione percentuale verificatasi in tali indici nel periodo ottobre 2021 – ottobre 2023 è stata del più 13,4 per cento. Un incremento che andrà dunque a far sentire i propri effetti anche sul settore dell’energia idroelettrica. Per la precisione la misura del sovracanone annuo viene elevata per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 a 6,83 euro per ogni chilowatt di potenza nominale media concessa o riconosciuta per derivazioni d’acqua, a scopo di produzione di energia elettrica, con potenza nominale media annua non superiore il limite di 3.000 kW. A titolo di confronto la misura del sovracanone annuo era di 6,02 euro per kW nel biennio 2022-2023.
Per le derivazioni idroelettriche con potenza nominale media annua superiore a 3.000 kW, il sovracanone annuo sale invece a 9,05 euro per kW dai 7,98 euro stabiliti per lo scorso biennio.
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