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Lanciato il primo standard di sostenibilità per l’energia idroelettrica

L'Hydropower Sustainability Standard mira a garantire che i progetti in tutto il mondo siano riconosciuti e certificati per le loro prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG). Ma non tutti sono d'accordo sulla sua efficacia

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Foto di Jupi Lu da Pixabay

Lo strumento è stato lanciato nel corso del World Hydropower Congress

(Rinnovabili.it) – Un nuovo standard internazionale a garanzia di un’energia idroelettrica sostenibile sia sul lato ambientale che su quello sociale. Questo in poche parole l’Hydropower Sustainability Standard, nuovo schema di certificazione lanciato ieri. al World Hydropower Congress. Frutto di una coalizione di esperti, provenienti da industria, governi, istituzioni multilaterali e organizzazioni della società civile, lo strumento nasce con l’obiettivo di creare fiducia e promuovere la trasparenza nel settore idroelettrico. Un’idea che ha trovato da subito l’appoggio di paesi come Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, pronti a proporre la certificazione ai nuovi progetti nazionali. “Questo nuovo sistema di certificazione rappresenta un punto di svolta per l’energia idroelettrica e non ha eguali nel comparto delle rinnovabili”, ha commentato Ashok Khosla, presidente dell’Hydropower Sustainability Council che ha emesso lo standard.

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Come funziona lo standard per l’energia idroelettrica sostenibile?

Lo schema impone ai progetti di soddisfare rigorosi criteri ESG (Environmental, Social and Governance) valutati in maniera indipendente durante l’ideazione, la costruzione e il funzionamento delle centrali, per ottenere un nuovo marchio Certified Sustainable Hydropower. I migliori risultati saranno contrassegnati con il livello Silver e Gold dello standard.

Il conseguimento della certificazione aiuterà le aziende e gli sviluppatori a dimostrare il proprio allineamento ai moderni requisiti della Climate Bonds Initiative per le obbligazioni verdi e della Tassonomia UE per gli investimenti sostenibili; nonché con gli standard di prestazione della Banca mondiale e dell’IFC. “A causa dell’entità degli investimenti richiesti – ha aggiunto Khosla – il settore idroelettrico necessita di un sistema di certificazione credibile e trasparente che incentivi i migliori progetti. Ciò darà alle comunità, ai governi e agli investitori una maggiore fiducia sui loro benefici netti e su come vengono mitigati gli impatti sull’ambiente locale”.

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 C’è però chi ha bocciato la misura. Secondo il WWF, da solo lo standard non sarà sufficiente per affrontare gli impatti che il settore provoca su ecosistemi e biodiversità. Soprattutto in Europa dove i fiumi sono già saturi di impianti sono già saturi di energia idroelettrica. “Nonostante i danni documentati che l’energia idroelettrica arreca alla natura, sempre più progetti ci stanno inondando”, ha affermato Claire Baffert, senior policy officer presso il WWF European Policy Office. “Il fatto che l’industria stessa stia cercando di affrontare il problema è la prova che le regole esistenti non funzionano. In Europa abbiamo bisogno di vedere un divieto di finanziamento ai nuovi progetti. Sono invece necessari investimenti nella ristrutturazione delle centrali esistenti e opzioni sostenibili come l’energia eolica o solare”.