(Rinnovabili.it) – Un gruppo di ricercatori brasiliani e statunitensi ha dimostrato che le foreste pluviali non solo ricoprono un ruolo chiave per la conservazione della biodiversità e per lo stoccaggio di carbonio, ma sono utili anche per la produzione di energia idroelettrica.
Se fino ad oggi si è creduto che tagliare alberi in prossimità di una diga avrebbe aumentato la quantità d’acqua necessaria per far ruotare le turbine, lo studio – pubblicato sulla rivista della “National Academy of Sciences” – ha invece messo in luce che la foresta pluviale è in realtà capace di generare essa stessa i torrenti e i fiumi necessari per produrre energia.
In che modo? “Le foreste pluviali generano le proprie precipitazioni” ha spiegato alla BBC Claudia Stickler, ricercatrice presso l’Amazon Environmental Research Institute. “La ragione principale è che esse pompano costantemente umidità nell’atmosfera, che finisce in ultima analisi nel trasformarsi in precipitazioni che alimentano i fiumi“, ha aggiunto.
Gli scienziati hanno scoperto che a causa della deforestazione le precipitazioni nella regione amazzonica sono diminuite del 6-7 per cento. Le previsioni per il 2050 indicano una perdita del 40 per cento delle foreste, che si traduce in una minor pioggia e in una minor produzione di energia elettrica (35-40 per cento in meno).
In particolare i ricercatori hanno analizzato la diga di Belo Monte in costruzione presso il fiume Xingu in Brasile, il terzo progetto idroelettrico più grande del mondo. Si è calcolato che a questi ritmi la deforestazione comporterà una riduzione del 30 per cento della quantità di energia elettrica stimata, che equivale all’energia utilizzata da ben quattro milioni di brasiliani.