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Concessioni idroelettriche, spunta la norma per la regionalizzazione

Concessioni idroelettriche

 

 

L’Emendamento sulle concessioni idroelettriche rincorre la proposta del Friui Venezia Giulia

(Rinnovabili.it) – Le Commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato hanno concluso ieri sera l’esame del testo di conversione in legge del Dl Semplificazioni e hanno conferito mandato ai relatori per riferire in Aula. Nel passaggio a Palazzo Madama, il provvedimento si è arricchito di una serie di norme oltre l’obiettivo principe, ossia tagliare e semplificare la burocrazia italiana Raggiunta l’intesa M5S-Lega sulle trivelle). È il caso dell’emendamento leghista in materia di concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. La modifica, appena approvata dalla Commissioni riunite, chiede che alla scadenza delle concessioni e nei casi di decadenza o rinuncia, le opere idroelettriche passino, senza compenso, in proprietà delle regioni, in stato di regolare funzionamento.

 

Recita il testo: “Le regioni, ove non ritengano sussistere un prevalente interesse pubblico ad un diverso uso delle acque, incompatibile con il mantenimento dell’uso a fine idroelettrico, possono assegnare le concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, previa verifica di requisiti di capacità tecnica, finanziarla e organizzativa di cui al comma 1-ter, lettera d) a: a) operatori economici individuati attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica; b) società a capitale misto pubblico privato nelle quali il socio privato viene scelto attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica; c) mediante forme di partenariato ai sensi degli articoli 179 e seguenti del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50. L’affidamento a società partecipate deve comunque avvenire nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 19 agosto 2016, n.175. 1-ter”.

 

La misura anticipa in certo senso un’idea già espressa dal Friuli Venezia Giulia che a novembre 2018 ha annunciato uno studio di fattibilità sull’ipotesi di regionalizzazione delle concessioni idroelettriche sul suo territorio.  L’obiettivo è creare una società regionale che si faccia carico del parco idroelettrico locale, lì dove le concessioni agli impianti abbiano esaurito il loro tempo, attuando peraltro un percorso simile a quello già compiuto dalle Province autonome di Trento e Bolzano (con Dolomiti Energia ed Alperia).

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