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Colonnine elettriche “fluviali”, la ricarica galleggiante per e-car

Il microidroelettrico tende la mano alla mobilità sostenibile grazie al progetto europeo Lif-E-Buoy

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Microidroelettrico da città, Willisits Engineering ci prova

(Rinnovabili.it) – Sfruttare l’energia idroelettrica dei fiumi che attraversano le grandi città europee per ricaricare le e-car. Questo l’obiettivo di Lif-E-Buoy, progetto europeo condotto dall’ungherese Willisits Engineering e finanziato tramite il programma Horizon 2020 con 50mila euro. L’iniziativa ha terminato la prima fase di ricerca a luglio 2018 e oggi è pronta a tradurre i risultati dello studio di fattibilità in una prima stazione di ricarica “fluviale”.

L’idea alla base di Lif-E-Buoy è semplice: l’azienda ha sviluppato un sistema di piccole centrali idroelettriche fluviali sottomarine in cui le turbine sono posizionate in direzione contraria al flusso, appena al di sopra del fondale. Come spiega CORDIS, il Sevizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo, il progetto si differenzia da iniziative simili a partire dalla dimensione dell’impianto.

 

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Contrariamente alle idroturbine esistenti, che richedono acque profonde a causa dei grandi diametri del rotore e corpi corti, il generatore della Willisits Engineering è una boa galleggiante che può adattarsi a letti di fiumi larghi 20 metri e profondi 4. “Il convertitore di movimento rotativo ha uno speciale sistema di lame, disposte a forma di cono, che ne riducono il diametro e allungano la sua forma – spiega Vilmos Willisits, coordinatore del progetto. – Ciò consente la conversione senza perdita di coppia, utilizzabile in fiumi più bassi”.

 

La macchina è stata pensata per essere fissata a una struttura stabilizzante per lavorare senza problemi anche con correnti molto forti. “L’acqua corrente genera una coppia sul rotore che aziona il generatore elettrico, mentre l’elettricità generata trasportata lungo un cavo fino alla riva del fiume può essere immessa nella rete elettrica locale – si legge su CORDIS – Grazie ai requisiti infrastrutturali minimi, il dispositivo può essere installato utilizzando una gru e può essere spostato o riparato facilmente, a costi contenuti, riducendo al minimo l’impatto sull’ecosistema circostante”.

 

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Il primo utilizzo a cui punta l’azienda è la ricarica dei veicoli elettrici urbani, dalle auto agli scooter. Ma, secondo i progettisti, la soluzione si presta anche a fornire elettricità senza emissioni ad altre applicazioni come ad esempio alle grandi barche da crociera o alle navi da carico. Spiega l’azienda “Recentemente abbiamo ricevuto interesse da aziende che ci hanno contattato per impiegare la nostra tecnologia. Vale a dire, utilizzare il nostro generatore idroelettrico per la ricarica di veicoli elettrici e fornire energia a infrastrutture situate vicino i fiumi. Sulla base di questo interesse, abbiamo condotto un primo studio di mercato e abbiamo scoperto che esiste un serio potenziale per utilizzare i risultati esistenti e concentrarci su questa nuova applicazione”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.