La denuncia di Assorinnovabili e Assolettrica: "i canoni demaniali e i sovracanoni hanno visto continui aumenti nell'ultimo decennio, un ulteriore incremento è contro qualsiasi logica di mercato”
Nel dettaglio secondo Assorinnovabili e Assolettrica “i canoni demaniali e i sovracanoni (Bim ed Enti Rivieraschi) hanno visto continui aumenti nell’ultimo decennio, ben oltre le dinamiche inflazionistiche; un ulteriore aumento improvviso del 30% è contro qualsiasi logica di mercato e di previsione di business plan, oltre a non avere alcuna correlazione né con l’andamento dei ricavi dei produttori idroelettrici né con i capitoli di spesa pubblica a cui dovrebbero essere destinati i canoni”. Il pericolo scrivono le associazioni è che così facendo un impianto di mini idro senza incentivi e senza prezzi minimi garantiti si troverà nella condizione di pagare canoni e imposte indirette per valori vicini al 30% del fatturato. “A ciò si aggiunga che nella proposta di modifica della legge di stabilità 2013 presentata nel Collegato Ambientale, si intende eliminare il presupposto giustificativo dell’applicazione del maggior canone, attualmente legato alla prosecuzione degli interventi infrastrutturali da parte dei comuni”, prosegue la nota, “in questo modo, i maggiori oneri per gli operatori, appaiono slegati da qualsiasi giustificazione razionale visto che sono dovuti a prescindere dall’effettuazione degli interventi da parte dei comuni montani. Auspichiamo dunque che, nella discussione dei prossimi giorni al Senato, questa norma venga soppressa”.