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Centrali idroelettriche, è tempo di modernizzare e ristrutturare

Centrali idroelettriche
Foto di Free-Photos da Pixabay

Quasi la metà delle centrali elettriche oggi in attività ha più di 30 anni

(Rinnovabili.it) – Energia idroelettrica, croce e delizia della transizione ecologica. A questa fonte si deve ben il 43% della capacità rinnovabile totale installata nel mondo; il più grande contributo alla fornitura di elettricità zero emissioni. Tuttavia, le centrali idroelettriche – soprattutto quelle di taglia maxi – tolgono alla transizione più di quello che danno. Emblematico è il progetto Tre Gole, diga costruita sul Fiume Azzurro in Cina. Con una potenza di 22,5 GW, l’impianto produce annualmente quasi 100 TWh di elettricità “verde”. Ma la sua realizzazione ha comportato la perdita di città e villaggi, habitat naturali e preziosi siti archeologici, obbligando al trasferimento milioni di abitanti.

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Per quanto si tratti di un caso estremo (ma non isolato), è necessario considerare che ogni grande progetto idroelettrico porta inevitabilmente un cambiamento all’ecosistema locale. Come far coincidere, dunque, le esigenze della decarbonizzazione mondiale con quelle dello sviluppo sostenibile? La risposta arriva del terzo incontro del Collaborative Framework sull’energia idroelettrica organizzato da IRENA, l’Agenzia internazionale delle energie rinnovabili. Il meeting virtuale mirava ad espandere la collaborazione e l’azione tra i membri di IRENA e i rappresentati di settore. 

“L’energia idroelettrica sarà un elemento critico per la decarbonizzazione dei sistemi energetici”, ha affermato in apertura il Direttore Generale dell’Agenzia, Francesco La Camera, sottolineando il ruolo di questa fonte sia nella produzione elettrica che nella fornitura di flessibilità alla rete. Secondo il Transforming Energy Scenario di IRENA il mondo ha bisogno di raggiungere i 2.147 GW di capacità idroelettrica installata entro il 2050, come contributo alla lotta climatica. Ciò significherebbe circa 840 GW in più rispetto all’attuale potenza cumulata.

Ma la vera sfida non si trova solo nella costruzione di nuovi impianti, dal momento che un gran numero di progetti è già in cantiere (pianificati, finanziati o in costruzione). Uno dei problemi è che la flotta attuale sta invecchiando. Circa il 50% delle centrali idroelettriche in funzione ha più di 30 anni. Da ciò emerge una chiara necessità di ammodernare e ristrutturare gli impianti. Definendo precise linee guida per lo sviluppo sostenibile delle ore future.

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“Non ci sono più scuse nel 2021 per non avere buone pratiche ambientali nel settore dell’energia idroelettrica”, ha affermato Eddie Rich, CEO della International Hydropower Alliance (IHA). Per guidare l’agenda globale nella giusta direzione, l’IHA ha redatto la Dichiarazione di San José sull’idroelettrico sostenibile che sarà approvata dal World Hydropower Congress a settembre 2021 per poi essere presentata alla COP26 di Glasgow a novembre. Rich ha aggiunto: “La Dichiarazione cercherà di collocare l’energia idroelettrica sostenibile come elemento essenziale nell’affrontare il cambiamento climatico, essendo chiaro che una buona pratica di sostenibilità dovrebbe essere un’aspettativa minima per il futuro”. 

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