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Provincia di Bolzano: pronte linee guida per il mini-idro

 

Provincia di Bolzano: pronte linee guida per il mini-idro

 

(Rinnovabili.it) – Bolzano approva le linee guida per le piccole e medie derivazioni idroelettriche. La giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’energia Richard Theiner, ha dato il via libera alla guida tecnica relativa alle domande di concessione per il mini-idro. Il documento, previsto dalla legge provinciale 2 del gennaio 2015, contiene tutte le indicazioni necessarie sull’iter della pratica nei casi di nuove richieste di concessione e nel rinnovo di quelle esistenti. L’obiettivo è quello di rendere chiare e accessibili le informazioni sulla documentazione necessaria, spiega lo stesso Theiner, e in tal modo “contribuire alla trasparenza e all’efficacia della procedura”.

 

I nuovi criteri assegnano una corsia prioritaria alle utenze combinate, vale a dire l’utilizzo sia di acqua potabile che d’impianti di irrigazione e innevamento, e che interessano in particolare gli agricoltori e i Comuni. Ma cosa ancor più importante creano procedure di richieste standardizzate e semplificate per velocizzare il procedimento sia da parte dei richiedenti che da parte degli uffici competenti. L’utenza energetica è riservata al titolare della concessione d‘acqua potabile. Per gli impianti di irrigazione e innevamento, la concessione è riservata all’agricoltore se la produzione energetica avviene nel rispetto dei parametri stabiliti nella concessione di irrigazione, vale a dire stesso periodo di derivazione, stessa quantità derivata e stesso deflusso minimo vitale. In caso di variazione di questi parametri, si attua invece un procedimento ad evidenza pubblica.

 

Le linee guida definiscono anche la componente fissa e quella variabile dei nuovi finanziamenti ambientali che verranno concessi per la prima volta alle medie centrali idroelettriche. Nel dettaglio stabiliscono che la quota fissa è subordinata alla media del prezzo dell‘energia nell’anno precedente e alla capacità della centrale, mentre quella variabile è legata all’energia effettivamente prodotta e allo sviluppo del prezzo dell’energia. “Ciò significa – spiega l’assessore – quanto maggiori sono la centrale, la produzione e il prezzo dell’energia, tanto più alti saranno i fondi ambientali da versare ai Comuni”. Tra le novità viene introdotta anche un’analisi del rischio a seguito della progettazione e conseguente la definizione di specifiche misure di sicurezza da parte dei progettisti. “Parliamo in particolare di bacini di contenimento, condotte forzate, sensibilità dei singoli siti delle centrali”, ha concluso Theiner.

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