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Bolzano: compensazioni a Comuni per concessioni di medie centrali idro

La giunta provinciale presenta le linee guida che garantiscono ai Comuni fondi di compensazione ambientale nei casi di impianti idroelettrici con una potenza nominale media annua fra 220 kW e 3000 kW

Bolzano: compensazioni a Comuni per concessioni di medie centrali idro

(Rinnovabili.it) – “Abbiamo inaugurato una nuova era nella gestione idroelettrica dei nostri corsi d’acqua”. Così l’assessore all’ambiente ed energia Richard Theiner della Provincia di Bolzano ha presentato ieri i criteri per le concessioni di medie centrali idroelettriche.

Approvate una settimana fa dalla Giunta provinciale, le nuove linee guida assegnano per la prima volta ai Comuni rivieraschi fondi di compensazione ambientale anche per le centrali idro con una potenza nominale media annua fra 220 kW e 3000 kW.

I criteri sono stati elaborati dall’Agenzia provinciale per l’ambiente in accordo con il Consiglio dei Comuni e il Tavolo dell’energia e definiscono settori d’intervento, modalità di pagamento e monitoraggio del loro corretto utilizzo. Un sistema di finanziamento – fino a ieri dovuto solo per i grandi impianti – che Theiner non esita a definire “unico nell’arco alpino”. Unico non solo per la sua dimensione ma anche per l’attenzione degli aspetti ecologici, grazie ad una maggiore trasparenza nella procedura e nell’attenzione all’interesse pubblico e ambientale.

 

I fondi di compensazione per le centrali idroelettriche medie sono interamente destinati ai Comuni rivieraschi, che Ai Comuni l’onere di elaborare piani triennali specificando le misure da realizzare con i fondi: da quelle a favore dell’ecosistema idrico e del paesaggio (con programmi d tutela di biotopi e di specie animali, miglioramento di sentieri e aree ricreative pubbliche), a quelle per il miglioramento della sostenibilità ambientale e sociale della fornitura di energia (ad esempio ampliamento della rete del teleriscaldamento, energia a prezzo ridotto per gli utenti allacciati alla rete dei Comuni rivieraschi), fino alla prevenzione delle calamità naturali (elaborazione e attuazione dei piani delle zone di pericolo, risanamenti di zone franose, progetti di rimboschimento, realizzazione di strutture centrali per la telecomunicazione).

 

Se la centrale dovesse interessare più comunità, le risorse verrebbero suddivise secondo una ripartizione proposta dai Comuni stessi. “Le linee guida garantiscono che con le plusvalenze e gli introiti delle centrali idroelettriche vengano finanziati lo sviluppo sostenibile dei Comuni e i miglioramenti ambientali: questi fondi diventano un criterio nella gara per le concessioni e dall’interesse privato risulta quindi un interesse pubblico generale”, ha ricordato il direttore dell’APPA Flavio Ruffini. Il direttore dell’Ufficio tutela acque Ernesto Scarperi ha precisato che i criteri riguardano circa 150 medie centrali e che a regime sono previsti per i Comuni introiti da fondi ambientali per 3,5 milioni di euro all’anno (35 euro pro kW).