(Rinnovabili.it) – E’ stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, il DL Crescita, il provvedimento che riporta misure urgenti per lanciare la crescita e lo sviluppo sostenibile in Italia, tra cui quelle riguardanti il settore del grande idroelettrico. All’interno sono contenute infatti delle modifiche a tempistiche e criteri di aggiudicazione delle gare per le concessioni. Nel dettaglio, intervenendo sull’articolo 12 del Dlgs 79/99, il decreto abbassa a 20 anni, dagli attuali 30, la durata delle grandi concessioni che andranno messe a gara dall’amministrazione competente 5 anni prima della loro scadenza.
Una modifica che su cui si esprime con criticità, oggi, l’Aper: “Una riduzione così marcata del periodo, senza nessuna evidenza di analisi di impatto, aumenta sensibilmente la già ampia asimmetria sul tema con gli altri paesi della U.E. ed inoltre rappresenta un elemento critico che condannerebbe il parco impianti esistente al declino, senza possibilità per gli imprenditori di avviare i necessari ammodernamenti: 20 anni sarebbero infatti un periodo di tempo troppo limitato per ammortizzare gli investimenti necessari in questo tipo di impianti”.
Il rimprovero avanzato dall’associazione è che il decreto affronti solo parzialmente gli aspetti relativi alla riforma delle gare mancando l’obiettivo di offrire un disegno organico della materia. “Il provvedimento – conclude Aper – inoltre non contempera l’esigenza di una disciplina efficace del valore della concessione con la tutela, in sede di prima applicazione, degli interessi dei concessionari uscenti, nessuno dei quali avrebbe dovuto affrontare una procedura di gara se non a partire dal 2020. Eppure, tale equilibrio è stato assicurato di recente dal legislatore nel settore energia nel D.Lgs “Geotermia” n.22/2010 e, nel settore delle concessioni balneari, con la legge n.25/2010”.