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A Hong Kong il mini-idro contagia gli acquedotti

Il Politecnico Universitario sta studiando come adattare trasformare gli oltre 7.800 km di rete idrica locale in una fonte alternativa di energia

(Rinnovabili.it) – Ad Hong Kong l’idroelettrico diventa urbano; il Politecnico Universitario della Regione sta studiando come adattare questa tecnologia agli acquedotti, per trasformare gli oltre 7.800 km di rete idrica locale in una fonte alternativa di energia. Un team di ricercatori dell’ateneo, collaborando con il dipartimento che si occupa della fornitura idrica, ha creato  un dispositivo ad alta efficienza per sfruttare la forza dell’acqua. Si tratta di una turbina abbastanza piccola da entrare in un tubo di solo un metro di diametro per generare, dal passaggio dell’acqua, un quantitativo di elettricità sufficiente per alimentare quattro lampadine compatte fluorescenti. Il nuovo dispositivo è costituito da un micro generatore esterno e da una turbina sferica a 8 pale che viene immersa nell’acqua corrente e recupera la pressione residua.

 

Il particolare design permette al dispositivo di catturare solo una frazione dell’energia cinetica in maniera tale da garantire un approvvigionamento idrico affidabile. Il mini-idroelettrico è stato messo alla prova in una serie di siti, tra cui pozzi sotterranei e ambienti esterni, come spiega il ricercatore principale, il Prof. Hong-xing Yang dal Dipartimento di Ingegneria: “Abbiamo realizzato degli acquedotti autosufficienti”.  A regime, una serie di turbine “intubate” dovrebbero permettere di risparmiare 700 kWh di elettricità e ridurre le emissioni di biossido di carbonio di 560 kg l’anno.

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