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Hollande: “Basta crediti all’export per il carbone”

Hollande Basta crediti all’export per il carbone

 

(Rinnovabili.it) – La Francia eliminerà i crediti all’esportazione per progetti energetici nei Paesi in via di sviluppo che coinvolgono il carbone. Lo ha assicurato ieri il presidente François Hollande, sulla scia della volontà europea di eliminare le sovvenzioni nazionali per gli impianti che utilizzano il combustibile fossile entro il 2018. La mossa dell’Ue sembrerebbe mirare a ottenere un vantaggio globale nella lotta ai cambiamenti climatici. O almeno è quello che vorrebbe far credere.

 

In realtà un documento programmatico dell’Unione, puntualmente finito nelle mani di Reuters lo scorso giugno, sostiene che i costruttori europei di centrali elettriche a carbone, come la francese Alstom, dovrebbero ottenere un aiuto finanziario per esportare, a dispetto dell’opposizione ambientalista verso qualsiasi forma di aiuto finanziario. Un documento perfettamente in linea con le ultime stime dell’Overseas Development Institute, le quali fanno emergere sovvenzioni per le fonti fossili, da parte dei Paesi del G20, pari a 88 miliardi di dollari l’anno.

In questo quadro, sarà da vedere quale peso avranno le dichiarazioni del premier francese, rilasciate ieri durante la conferenza annuale sull’ambiente: «I sussidi a tutti i combustibili fossili devono essere eliminati.  Stiamo togliendo tutti i crediti all’esportazione per quanto riguarda progetti a carbone dal sostegno che diamo ai Paesi in via di sviluppo».

 

Chissà se la Francia, Paese che ospiterà la Cop21 a Parigi fra circa 12 mesi, riuscirà a mantenere le promesse senza incorrere negli strali di Bruxelles, dove la lobby del carbone ha parecchi santi in paradiso. Il documento preparato da funzionari del dipartimento del commercio Commissione europea (DG Trade), prima del cambio di vertice che ha portato all’ascesa di Juncker, giurava fedeltà proprio ai tanto vituperati crediti all’esportazione, o prestiti agevolati per aiutare i produttori a coprire i costi dell’export. La Commissione, infatti, prevedeva una continuità su questa linea, assicurando gli incentivi anche alle più moderne tecnologie con cui si costruiscono oggi gli impianti a carbone.

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