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Hinkley Point C, l’ONU chiede lo stop dei lavori

L’UNECE chiede a Londra di interrompere i lavori finché non avrà discusso con i vicini Paesi europei dei potenziali rischi ambientali della centrale

Hinkley Point C, l’ONU chiede lo stop dei lavori

 

(Rinnovabili.it) – Una commissione delle Nazioni Unite ha chiesto al Regno Unito di sospendere i lavori sulla centrale nucleare Hinkley Point C. È quanto scrive oggi, in anteprima,  il Guardian, riportando in realtà preoccupazioni già emerse più di un anno fa in merito alla realizzazione dell’impianto. La Commissione economica per l’Europa dell’ONU (UNECE) aveva sottolineato le proprie preoccupazioni in merito alla mancata discussione da parte del governo britannico con i vicini Paesi europei dei potenziali rischi ambientali della centrale. “Anche una bassa probabilità di […] un impatto dovrebbe far scattare l’obbligo di notifica alle Parti interessate”, scriveva quasi un anno fa la Commissione bollando il Regno Unito come “inadempiente” verso i suoi obblighi.

 

La risposta di Londra non si era fatta attendere. Il Dipartimento per l’Energia e i Cambiamenti climatici si era detto convinto che il governo avesse fatto tutto quello che era in suo potere.  “Il rispetto degli obblighi internazionali è qualcosa che prendiamo molto sul serio”, spiegava allora un portavoce del DECC. “Siamo sicuri di aver soddisfatto i requisiti internazionali su Hinkley Point C. Nel Regno Unito abbiamo norme di sicurezza nucleare leader a livello mondiale, che Hinkley dovrà rispettare.”

 

L’UNECE tuttavia sembra non essersi convinto e oggi ha compiuto un ulteriore passo avanti nella vicenda chiedendo alla Gran Bretagna di prendere in considerazione uno stop dei lavori. Non un fermo definitivo, ma una chiusura temporanea che permetta al governo UK di consultare i Paesi vicini, compresi la Germania, la Norvegia e i Paesi Bassi sulla questione ambientale. La richiesta delle Nazioni Unite è l’ennesimo problema che Londra si trova a dover affrontare nel percorso di realizzazione di Hinkley Point. Ritardi operativi, clausole di salvaguardia e costi lievitati hanno allungato a dismisura i tempi originali di quello che a regime sarà il più grande progetto nucleare d’Europa.

Commenta così la notizia John Sauven, direttore esecutivo di Greenpeace UK: “L’opposizione contro Hinkley Point è iniziato con esperti di energia e ambientalisti. È cresciuto fino a coinvolgere una vasta gamma di aziende e opinionisti dei media. Ora include i paesi vicini e un organismo delle Nazioni Unite. Questa lettera dell’UNECE mostra come il Regno Unito abbia ancora la mentalità di chi fa ciò che ci piace senza ascoltare le preoccupazioni diffuse”.