Per l’associazione ambientalista i leader dei 3 partiti che dovrebbero guidare il Paese sarebbero il simbolo di una politica vecchia e incapace di abbandonare le fonti fossili
L’obiettivo al centro della campagna online “Iononvivoto” di Greenpeace è quello di innescare una svolta radicale nel settore energetico per contrastare l’impiego di petrolio e carbone, favorendo invece fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Si tratta di un tema centrale per lo sviluppo del Paese, sostiene l’associazione, che però ha un ruolo marginale all’interno dei programmi presentati dai tre leader in questione. “In una congiuntura sfavorevole, che vede protrarsi la crisi da oramai alcuni anni, è incredibile come nella campagna elettorale nessuno ricordi che negli ultimi anni, in Italia, le fonti rinnovabili hanno garantito un risparmio compreso tra gli 8 e i 10 miliardi di euro annui, dovuto alle minori importazioni di fonti fossili”, ribadisce Greenpeace, ricordandoci come Berlusconi abbia sponsorizzato nucleare e carbone, Monti lo sfruttamento del petrolio “nostrano” e Bersani sia “a capo di un partito che accetta supinamente l’aumento dell’uso del carbone in Italia”.