La National Grid, il gestore della rete energetica inglese, ha confermato la prima settimana coal free della storia recente oltremanica
Il Paese simbolo della rivoluzione industriale abbandona per la prima volta la risorsa che ne ha determinato la leadership nello scorso secolo: il carbone
(Rinnovabili.it) – La Gran Bretagna ha appena concluso la prima settimana senza utilizzare energia prodotta da impianti alimentati a carbone dopo quasi 140 anni: il raggiungimento è stato confermato dalla National Grid, il gestore della rete energetica inglese.
Una conquista che ha un peso simbolico quanto concreto: il carbone, infatti, è stato il propellente per la rivoluzione industriale di fine ‘800 nata proprio in Gran Bretagna e il suo abbandono rappresenta il definitivo passo verso un modello economico e di società ecologicamente più sostenibile.
Il declino delle centrali elettriche alimentate a carbone d’oltremanica è in atto ormai da più di sessant’anni: già a partire dagli anni ’50, gl’impianti sorti nei pressi di centri abitati furono chiusi e ricollocati lontano dalle città in modo da contenere i rischi d’inquinamento per le popolazioni locali.
Il punto di svolta definitivo arrivò però negli anni ’80, quando la “sergente di ferro”, l’allora primo ministro Margaret Tatcher, riuscì a reprimere le rivolte dei minatori in sciopero da oltre un anno per manifestare contro la chiusura dei siti d’estrazione.
L’ultima miniera di carbone estratto in profondità è stata chiusa nel 2015, nel Nord Yorkshire. Un settore che fino a pochi decenni fa impiegava 1,2 milioni di lavoratori in quasi 3 mila impianti.
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“Solo qualche anno fa ci dicevano che la Gran Bretagna non sarebbe mai riuscita nemmeno ad accendere le luci domestiche senza bruciare carbone – ha commentato Doug Parr, direttore di Greenpeace in Inghilterra – Oggi, invece, il carbone sta rapidamente diventando un elemento irrilevante, a beneficio del clima e della qualità dell’aria, e noi non ce ne stiamo nemmeno accorgendo”.
La Gran Bretagna punta a ridurre le proprie emissioni dell’80% rispetto agli standard del 1990 entro i prossimi trent’anni, mentre per il 2025 è previsto l’abbandono della generazione elettrica tramite combustione di carbone.
Come accade in altri Paesi del vecchio continente, sia l’opinione pubblica che i gruppi ambientalisti britannici puntano a rilanciare gli obiettivi climatici spingendo per il raggiungimento delle net zero emissioni entro il 2050.
Intanto il gestore energetico inglese ha ribadito che la settimana libera dal carbone appena trascorsa non sarà un’eccezione: il comparto da fonti rinnovabili comincia a rappresentare una fetta sempre più consistente del mix energetico nazionale, merito soprattutto dell’espansione dell’eolico offshore.
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