Tre anni dopo l’apocalisse di Fukushima, il governo decide di riaccendere una centrale nucleare considerati “sicuri”
(Rinnovabili.it) – Dopo più di tre anni dal disastro nucleare di Fukushima – la seconda peggior catastrofe dopo Chernobyl – i reattori giapponesi, spenti da un anno, stanno per essere riaccesi. Il primo ministro Shinzo Abe sta premendo per avviare quelli che rispettano le linee guida sulla sicurezza approvate da una agenzia reputata indipendente. In particolare, sotto i riflettori è finita la zona presso i reattori di Satsumasendai (in provincia di Kagoshima) primi del Giappone a ricevere il via libera perché definiti sicuri. Il dibattito sul restart degli impianti mette in contrapposizione la comunità locale, convinta di poterne ricavare benefici economici, con quelle limitrofe, che invece temono l’esposizione al rischio radioattivo in caso incidente. A Satsumasendai, 1000 km a sudest di Tokyo, funzionari della Nuclear Regulatio Authority e membri dello staff governativo della prefettura, stanno tenendo incontri con la cittadinanza per spiegare il processo di riaccensione della centrale ai cittadini. Il sindaco è favorevole a far ripartire l’impianto, e ha l’appoggio del governo centrale e della prefettura di Kagoshima. Ma gli amministratori delle altre città gridano allo scandalo.
«Questo processo è profondamente insicuro – protesta Seiichi Tabata, sindaco di Ichikikushikino, cittadina a soli 5 km da Satsumasendai – Se dovesse capitare un nuovo incidente, ci troveremmo a fronteggiare gli stessi rischi che toccherebbero a loro, senza tuttavia nessuna compensazione».
La città e l’amministrazione, infatti, non sono state coinvolte nelle consultazioni per il riavvio dei reattori. Più di metà dei 30 mila residenti di Ichikikushikino ha firmato una petizione per dirsi contraria alla decisione governativa, mentre Hioki, altra città limitrofa di 50 mila abitanti, ha chiesto anch’essa di entrare nelle consultazioni. Ma il governatore di Kagoshima Yuichiro Ito ha rifiutato, limitando il processo alla prefettura e alla cittadina che ospita i reattori. Sembra dunque che entro dicembre verrà indetto un voto popolare per la riaccensione dell’impianto che, nonostante l’opposizione di buona parte dei vicini, sembra sia destinato a ripartire.