Il governo si muove con prudenza verso l'addio all'energia atomica. L’assenza del termine temporale è letta come il successo del pressing della lobby industriale
(Rinnovabili.it) – L’abbandono del nucleare per il Giappone non ha ancora una data definita ed ufficicale; il ramo esecutivo del governo nipponico ha approvato in queste ore il nuovo Piano energetico nazionale che contiene tra le altre cose anche la road map per la dismissione di tutte le centrali atomi realizzate nel Paese ma ha cancellato dal testo l’obiettivo temporale del 2030. Un colpo di scena forse quasi prevedibile viste le forti pressioni della lobby industriale, convinta sostenitrice che la scelta possa danneggiare l’economia interna.
Per il Ministro del Commercio Yukio Edano, che sovrintende anche il portafoglio energetico, liberarsi dal 2030 dell’energia nucleare “non è qualcosa che può essere raggiunto solo con una decisione da parte dei responsabili politici. Dipende anche dalla volontà di delle utilities, dall’innovazione tecnologica e dal panorama energetico internazionale nel prossimo decennio o due”.
Il documento finito tra le mani di ministri riporta come obiettivo la triplicazione della quota di energia da fonti rinnovabili al 30 per cento del suo mix energetico al 2030, data entro la quale si dovrebbe abbandonare definitivamente l’energia dell’atomo, aumentando di conseguenza anche le importazioni di petrolio carbone e gas.