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La Toscana studia gli impatti della centrale geotermica Montenero

L’amministrazione regionale eseguirà una serie di approfondimenti sull'impianto pilota geotermico da 5 MW del comune di Castel del Piano (GR)

 La Toscana studia gli impatti della centrale geotermica Montenero(Rinnovabili.it) – La Regione Toscana non è ancora pronta a rilasciare il proprio pare al Ministero dell’Ambiente sulla centrale geotermica Montenero, l’impianto a media entalpia che dovrebbe sorgere in provincia di Grosseto. Dopo aver vincolato il proprio parere alla richiesta di nuova documentazione alla società titolare del progetto, la Gesto Italia srl, l’amministrazione prevede anche di esaminare da vicino gli impatti che la nuova istallazione potrebbe avere su paesaggio e territorio.

 

Lo ha deciso la giunta regionale su richiesta del presidente Enrico Rossi che ha incaricato l’assessore all’ambiente Federica Fratoni e le proprie strutture di procedere a verifiche con l’impresa titolare del progetto. “Gli approfondimenti dovranno riguardare innanzitutto l’impatto paesaggistico che potrebbe avere l’impianto. Al di là dei pareri tecnici già espressi, è necessaria infatti una valutazione che tenga conto non solo delle matrici ambientali, ma più in generale del contesto e delle vocazioni del territorio”, fa sapere la toscana in una nota stampa.

Con una potenza di 5 MW e una produzione stimata di 40 GWh, l’impianto Montenero dovrebbe essere uno dei primi a ciclo binario (3 pozzi produttivi e 3 pozzi reiniettivi), ossia basato su un sistema chiuso che re-inietta nel sottosuolo i liquidi geotermici, senza alcuna emissione in atmosfera. Ben differente dagli impianti geotermici di vecchia generazione, i cosiddetti Flash, che nonostante i grandi progressi tecnologi compiuti continuano a rilasciare contaminanti atmosferici. Mentre su questo fronte sono ancora in corso gli studi assegnati al Cnr per effettuare prove di intercalibrazione delle misure di mercurio, sulla geotermia di nuova generazione qualcosa si muove ma molto  lentamente.

 

La Regione vuole, e a ragione, andare con i piedi di ferro, ed ha stabilito di effettuare anche una verifica sui benefici che l’impianto potrebbe portare a quel territorio sia direttamente che indirettamente attraverso, ad esempio, la realizzazione di un teleriscaldamento a vantaggio degli abitanti. Abitanti che, tuttavia, continuano ad essere seriamente preoccupati per quelli che potrebbero essere gli effetti sulla stabilità delle loro abitazioni ed eventuali aumenti degli inquinanti.