(Rinnovabili.it) – Il Ruanda, stato dell’Africa Orientale, è pronto ad indagare il potenziale energetico del proprio sottosuolo. Il governo, secondo quanto ha rivelato Stephen Alumasa, consulente presso Energy Water and Sanitation Agency (EWSA), investirà un miliardo di dollari nello sviluppo dell’energia geotermica e più precisamente nella realizzazione di infrastrutture, di una centrale geotermoelettrica e nell’acquisizione di macchinari per l’esplorazione del territorio e per la perforazione. Le aree più interessanti ai fini dell’operazione sono già state individuate includono la zona di Karisimbi, sulle pendici dei monti Virunga, di Kinigi e Gisenyi.
“Abbiamo già firmato un contratto con una ditta cinese, la China Petroleum Technology and Development Corporation (CPTDC) per la fornitura di macchinari escavatori per un totale di 7 milioni di dollari”, ha spiegato Alumasa aggiungendo che gli studi scientifici nelle aree potenziali svolte da Ackland Uniservices Ltd società della Nuova Zelanda, erano stati completi. “Attualmente, stiamo effettuando un’interpretazione dei dati di esercizio che ci darà una relazione finale su questo progetto”. Entro il 2017, il governo si aspetta di attivare almeno 300 MW di energia geotermica, una capacità, secondo EWSA, che ha il potenziale per coprire metà della domanda elettrica del Paese entro il 2020. Il capo dell’unità geotermica a EWSA, Aimable Habinshuti, ha confermato alla stampa che macchinari di perforazione saranno consegnati in meno di cinque mesi. “Non appena li riceveremo, inizieremo i lavori di trivellazione dei pozzi”.