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Rossi: “Con Sesta la Regione rilancia un gioiello tecnologico di valore europeo”

Il laboratorio di Sesta è dotato di sistemi tecnologici avanzati di cui esistono in Europa solo altri 3 esempi

Toscana“L’intervento della Regione sull’area sperimentale di Sesta, avvenuto d’intesa con Enel e con General electric ha salvato e rilanciato un gioiello tecnologico di assoluta eccellenza a livello europeo. Ora intorno a questo laboratorio potranno convergere e svilupparsi nuove opportunità di ricerca e di sviluppo per un territorio storicamente legato all’utilizzo della geotermia per la produzione energetica”.

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine della visita agli impianti di Sesta, nel comune di Radicondoli, e al successivo incontro con gli amministratori dei comuni geotermici della Toscana, con il presidente del Nuovo Pignone Massimo Messeri, con il professor Massimo Inguscio del Cnr e con Massimo Montemaggi di Enel Green Power.Realizzato da Enel nel 1996, il laboratorio di Sesta è dotato di sistemi tecnologici avanzati (di cui esistono in Europa solo altri tre esempi, due in Germania e uno in Francia). Il centro di Sesta consente di realizzare prove di qualifica con certificazione Iso 9001 con combustibili tradizionali e alternativi in macchine industriali di varia taglia. Per questo Sesta ha richiamato l’interesse di vari produttori di bruciatori e turbine a gas. Data l’importanza di un efficiente uso del combustibile ai fini dei contenimento del costo energetico, queste prove sono utilizzate da gran parte delle multinazionali del settore, da General Electric a Ansaldo, da Mitsubischi a Siemens.Nel luglio scorso la Regione ha promosso un’intesa per la creazione di un polo tecnologico nel settore energetica di cui il primo tassello è stato la firma di un protocollo, sottoscritto da Regione, Enel, Nuovo Pignone, Ansaldo, Cnr e Cosvig a seguito del quale la direzione di Sesta passerà gradualmente da Enel a Cosvig, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, di proprietà dei comuni dell’area.

“Quando si è prospettata la necessità di un intervento diretto della Regione per garantire la continuazione e il rilancio dell’attività di Sesta abbiamo pensato ad un intervento in prospettiva, assicurando tra l’altro un contributo di risorse regionali di 5 milioni per l’adeguamento tecnologico del laboratorio. Sesta è un’eccellenza di valore europeo ed è per questo in relazione diretta con almeno venti multinazionali di valore mondiale. Un’insieme di condizioni che potranno propiziare altri investimenti in Toscana”. A fare da apripista in questo senso è stata la General Electric, che qui eseguirà le prove per le nuove turbine che costruirà in Toscana, che ha già confermato un impegno di 5 anni per il 30% delle sue potenzialità.

Nell’incontro con gli amministratori locali avvenuto subito dopo la visita a Sesta, Rossi ha evidenziato il valore strategico di questa operazione di politica industriale che tiene insieme pubblico e privato, evidenziando come ricerca e produzione energetica, opportunamente modulate con l’ambiente, potranno essere fondamentali per il futuro di queste aree.

“Il nuovo piano energetico, che ci apprestiamo ad approvare in giunta regionale valorizzerà molto la risorsa geotermica. Davanti all’obiettivo, di qui al 2020, di incrementare del 10% l’utilizzo di fonti rinnovabili la geotermia svolgerà un ruolo primario. Nel nuovo piano si prevede che questo incremento dovrà essere prodotto per il 55% dalla geotermia a media entalpia. Un risultato che – ha sottolineato Rossi – potrà essere ottenuto con impianti di piccole dimensioni meno invasivi per i territorio”.

L’uso della geotermia per la produzione energetica – ha concluso il presidente – non può prescindere dal porsi obiettivi di carattere occupazionale e di sostegno alle attività economiche e industriali, combinando insieme ambiente, sviluppo e salvaguardia del paesaggio”.

Ed è quello che sta già avvenendo con gli investimenti annunciati da Enel (900 milioni in Toscana di cui 500 sulla geotermia entro il 2016) a cui si aggiungono i 105 milioni di investimenti da parte del Nuovo Pignone.