Qual è il potenziale geotermico mondiale? Per rispondere a questa domanda è necessario partire dalla tecnologia, ossia dagli strumenti a nostra disposizione per rintracciare, estrarre e sfruttare l’energia nascosta nel sottosuolo. Un campo fortunatamente in continua evoluzione in grado di offrire sempre più spesso innovazioni e progresso. Al punto poter parlare per la prima volta di potenziale “mondiale” e non più limitato ad alcune storiche regioni caratterizzate da attività vulcanica o faglie tettoniche. A spiegarlo è l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) che oggi ha pubblicato il suo report The Future of Geothermal Energy.
“Il potenziale dell’energia geotermica aumenta man mano che gli sviluppatori accedono a maggiori risorse di calore a profondità maggiori. Le nuove tecnologie di perforazione che esplorano risorse a profondità superiori a 3 km” aprendo nuove possibilità “in quasi tutti i paesi del mondo”, scrive l’Agenzia.
I sistemi geotermici migliorati e avanzati
Ma di quali tecnologie stiamo parlando? Soprattutto dei nuovi sistemi che permettono di arrivare a profondità mai sfruttate prima a questo scopo. Un capo in cui sta dando una mano ail settore degli idrocarburi, storicamente preparato alle sfide del sottosuolo (ed a quelle offshore). Le competenze e le risorse del settore petrolifero e del gas potrebbero, ad esempio, essere essenziali per i sistemi geotermici migliorati (EGS – Enhanced geothermal system). Gli ESG si basano, infatti, sulla stimolazione dei pozzi sotterranei con tecniche di fratturazione idraulica e perforazione direzionale che sono state perfezionate per le operazioni di gas di scisto negli Stati Uniti.
Nello stesso modo possono beneficiarne anche i sistemi geotermici avanzati (AGS – Advanced geothermal systems). Si tratta infatti di sistemi basati sulla perforazione direzionale ad alta precisione finalizzata a creare sistemi a circuito chiuso in profondità nel sottosuolo terrestre.
Ma più in generale tutti i progetti geotermia dipendono da sistemi e attrezzature altamente specializzati per gestire gli ambienti ad alta pressione e alta temperatura.
I costi delle geotermia
Ma innovazione e sviluppo tecnologico da sole non bastano. Servono anche politiche mirate e obiettivi nazionali di sostegno al settore. Con l’obiettivo di attenuare i rischi iniziali e sbloccare nuovi investimenti ma aumentare la competitività dei costi dei progetti geotermici.
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La IEA suggerisce di progettare schemi di mitigazione del rischio per lo sviluppo di progetti in fase iniziale e di introdurre politiche che garantiscano la certezza dei ricavi a lungo termine e una remunerazione equa. Ma è anche essenziale semplificare e snellire le autorizzazioni per l’energia geotermica e sostenere le applicazioni a bassa entalpia per uso residenziale, commerciale e industriale
Uno sforzo in questa direzione, spiega l’Agenzia, potrebbe far scendere i costi dell’80% entro il 2035 a circa 50$/MWh.
Il potenziale geotermico mondiale
Per la IEA con miglioramenti tecnologici e riduzioni nei costi di progetto, la geotermia potrebbe soddisfare fino al 15% della crescita della domanda globale di elettricità fino al 2050. A titolo di confronto oggi copre circa l’1% della domanda. Ciò significherebbe l’implementazione economicamente conveniente di una capacità geotermica pari a 800 GW in tutto il mondo, producendo quasi 6.000 TWh all’anno.
Il rapporto stima un potenziale geometrico tecnico a profondità inferiori a 5.000 metri di 42 TWe di capacità, mentre il potenziale a 5.000-8.000 metri supererebbe i 550 TW.
Leggi il rapporto The Future of Geothermal Energy.