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Nuova Zelanda e Indonesia, “operazione geotermia”

La Nazione dell’emisfero australe si impegna a sostenere il governo di Jakarta nei suoi piani di sviluppo della capacità geotermica, come parte di un accordo bilaterale firmato dai rappresentanti dei due paesi

(Rinnovabili.it) – E’ partita la corsa allo sviluppo della fonte geotermica dell’Indonesia. La nazione ha firmato in questi giorni una serie di accordi con il Ministero del Commercio neozelandese inerenti la crescita dell’arcipelago su quattro fronti: agricoltura, ambiente, occupazione ed energia dal sottosuolo. Un programma di lavoro complesso che porterà, nell’ambito energetico, allo sviluppo di 4 GW geotermici sul suolo indonesiano entro il 2015. Il progetto, ha commentato soddisfatto il primo ministro neozelandese John Key, “offrirà maggiori opportunità commerciali per le nostre aziende nell’assistere l’Indonesia nel suo programma per lo sviluppo energetico”.

In realtà l’accordo è solo l’ultimo atto di una collaborazione energetica che ha origini addirittura nel 1970, anno in cui un team di ingegneri di entrambi paesi realizzò la prima centrale geotermica dell’Indonesia a Kamojang. Da allora oltre 160 ingegneri indonesiani sono stati formati sull’energia geotermica presso l’Auckland University of Technology. E mentre la Nuova Zelanda è oggi uno dei maggiori produttori geotermici al mondo, lo Stato del sud est asiatico ospita ben il 40 per cento delle riserve geotermiche mondiali, con un potenziale totale di 29 GW in 276 siti differenti. Tuttavia, ad oggi, la nazione può utilizzare solo 1,2 GW, più o meno il 5% delle riserve totali.