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Geotermia: appello contro la moratoria della Toscana

La Giunta regionale toscana blocca per sei mesi i permessi dei pozzi esplorativi per non compromettere il territorio. Ferrante: "un colpo duro al mondo della ricerca e all'industria"

La Giunta regionale toscana blocca per sei mesi i permessi dei pozzi esplorativi per non compromettere il territorio con il massiccio uso della geotermia.

 

(Rinnovabili.it) – Pochi giorni fa si è svolta a Firenze nella Sala “Indro Montanelli” del Consiglio Regionale della Toscana, la conferenza stampa di lancio dell’appello “Smart Italy” durante la quale sono intervenute le principali associazioni delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, dei consumatori e del mondo della ricerca scientifica universitaria.

L’appello è stato lanciato dal Coordinamento Nazionale FREE a fronte della proposta di legge n.27 della Giunta Regionale Toscana che prevede una moratoria di sei mesi ai permessi di pozzi per la geotermia in essere ed alla ricerca nel sottosuolo. Dopo la moratoria la giunta si impegnerà ad individuare il numero massimo di pozzi esplorativi da autorizzare e i criteri per la giusta localizzazione sul territorio toscano.

 

La scelta di bloccare i 31 permessi in essere per i pozzi esplorativi è stata duramente contestata dalle aziende della “Rete geotermica” che avevano investito in questa tecnologia.

La moratoria è stata basata sul calcolo del burden sharing, ovvero la divisione degli impegni ambientali comunitari tra le diverse Regioni, inteso erroneamente dall’amministrazione regionale – scrivono i firmatari dell’appello – come soglia massima da non superare in un territorio circoscritto.

 

La conferenza ha avuto tra i relatori il Consigliere Regionale di SEL, Mauro Romanelli, il Vice Presidente GIGA, Fabio Roggiolani e personaggi di riferimento nel panorama delle rinnovabili come Jacopo Fo e Francesco Ferrante collegati in video conferenza.

Durante la conferenza è intervenuto Alessandro Visalli, il Coordinatore Nazione del FREE, sulla storia del sistema energetico italiano ed è stato seguito dal Dott. Sauro Valentini, Presidente GIGA con un approfondimento sulla geotermia.

“La stop imposto dalla Regione Toscana – spiega Ferrante – sferra un colpo duro al mondo della ricerca, all’industria ed ai posti di lavoro che si stavano sviluppando. Le imprese che hanno presentato permessi di ricerca hanno aderito ai protocolli di sostenibilità che le associazioni ecologiste hanno elaborato e si sono impegnate in un protocollo di intesa con la Regione Toscana firmato dal presidente Rossi ad utilizzare solo sistemi a ciclo binario e a reiniezione totale di fluidi e gas”.

 

I 150 MW dei nuovi impianti geotermici da installare si andrebbero a sommare agli 810 MW già prodotti dall’Italia, prevalentemente in Toscana, che la portano al quinto posto della  classifica mondiale, subito dopo Messico, Indonesia, Filippine e Stati Uniti.

La proposta di legge regionale recita che la misura è stata presa: “Al fine di non compromettere in modo irreversibile il territorio ed evitare rischi alla sostenibilità ambientale e socio-economica” per arginare il fenomeno originato dal piano Berlusconi-Fajola che ha liberalizzato il settore e incentivato generosamente la geotermia.