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Litio e geotermia, matrimonio tecnologico

Sfruttare l’acqua delle centrali geotermiche per ottenere carbonato di litio a basso costo. L'approccio potrebbe incrementare la produzione di questo elemento negli USA

 

Un ingegnere lavora su apparecchiature di filtraggio per separare litio, manganese e zinco dalle soluzioni geotermiche

(Rinnovabili.it) – L’elettronica portatile sta divenendo sempre più popolare, il mercato dei veicoli elettrici inizia a decollare e la domanda di litio, un elemento critico per le batterie ricaricabili potrebbe salire vorticosamente. In termini assoluti, il Litio non rappresenta materiale particolarmente raro sulla Terra. E’ il 25 elemento chimico più abbondante sul Pianeta e si stima che soltanto la Bolivia possieda una riserva di questo metallo abbastanza vasta da poter realizzare 4,8 miliardi di batterie per auto elettriche. Inoltre dal momento che non viene distrutto dall’uso, le vecchie pile possono essere riciclate in nuovi dispositivi di stoccaggio allungando il ciclo di vita. Quindi, ora che la richiesta di Litio è sul punto di esplodere, la domanda non è “avremo abbastanza litio?”, ma piuttosto, “riusciremo ad aumentare la produzione abbastanza rapidamente, ad un costo contenuto, e mantenendo il sistema il più ecologico possibile?” La startup californiana Simbol Material è sicura di sì e ritiene di poter aumentare la produzione interna di litio estraendo l’elemento, insieme al manganese e allo zinco, dall’acqua impiegata negli impianti geotermici.

La maggior parte dei produttori, inclusi i più grandi a livello mondiale, in Cile, solitamene ottengono il materiale pompando acqua salata in particolari piscine e lasciando evaporare la soluzione sotto il sole per 18-24 mesi. Questo processo lascia dietro di sé una concentrazione di cloruro di litio che viene successivamente convertita in carbonato di litio.

La compagnia californiana è riuscita a trovare un modo per rendere l’intero processo molto più vantaggioso dal lato economico. Simbol attualmente gestisce un impianto pilota che filtra 20 galloni al minuto di acqua da una centrale geotermica da 50 MW prima di reiniettarla nel sottosuolo; ha inoltre acquisito da una società canadese gli asset e la proprietà intellettuale per un processo di purificazione che crea carbonato di litio con il più alto livello di purezza mai ottenuto. L’impianto commerciale, nei pressi di Salton Sea, sarà realizzato nel 2012 e avrà la capacità di produrre 16.000 tonnellate di carbonato di litio l’anno.