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Il richiamo della geotermia francese

(Rinnovabili.it) – Aumentare il potenziale della risorsa geotermica sfruttabile sul territorio e migliorarne la competitività tecnologica. Questi gli obiettivi del nuovo bando che la Francia si appresta a lanciare per fare dell’energia del proprio sottosuolo il nuovo cavallo di battaglia del piano energetico nazionale. Il ministro dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet, insieme ai colleghi del Ministero dell’Economia, del Ministero della Ricerca e quello dell’Industria ha pubblicato un invito a manifestare interesse nella produzione di energia geotermica attraverso progetti di ricerca e pre-industrializzazione della tecnologia. Le proposte dovranno poter facilitare l’accoglienza e l’integrazione delle diverse tecnologie geotermiche territoriali, promuovendo al tempo stesso il controllo e la limitazione dell’impatto ambientale delle nuove strutture. Il cuore centrale del bando sarà la sperimentazione, un tema caro alla nazione transalpina che nel 2007 si è fregiata del record di prima nazione ad aver messo in funzione un sistema geotermico a rocce calde secche. L’impianto, realizzato a Soultz-sous-Forêts, non utilizza fluidi geotermici preesistenti nel sottosuolo bensì il vapore generato da un flusso di acqua pompato dalla superficie ad una profondità, nel caso specifico, di 5.000 metri.

L’iniziativa rientra nel più ampio programma Investissements d’Avenir dedicato alle energie rinnovabili che ha ricevuto in dotazione dal governo un budget di 6 miliardi di euro; di questi oltre 1,35 miliardi sono stati specificatamente indirizzati per i progetti nel settore geotermico. La Grenelle prevede di aumentare a 20 Mtep la quota verde nel mix energetico francese entro il 2020 e al 10 Mtep la quota di calore rinnovabile. In questo contesto la geotermia dovrebbe contribuire, secondo le aspettative di Parigi, con 80 MW di capacità.

 

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