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Il CNR mette a punto un atlante geotermico

(Rinnovabili.it) – Classificare e mappare le risorse geotermiche italiane convenzionali e non. È questo l’obiettivo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che, con la messa a punto di un vero e proprio atlante geotermico, intende sistematizzare i dati geotermici in nostro possesso e, al contempo, verificare e localizzare le risorse geotermiche utilizzabili, principalmente nel Sud Italia. In questa prima fase, infatti, i ricercatori hanno ristretto il campo d’azione a 4 regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), nelle quali provvederanno ad aggiornare le informazioni disponibili relative ai sistemi idrotermali e a identificare le risorse di nuova concezione. Attualmente, oltre alle geosonde per le pompe di calore che climatizzano gli ambienti e ai sistemi idrotermali, esistono dei sistemi geotermici non convenzionali che, una volta messa a punto la tecnologia di supporto, riuscirebbero a produrre elettricità e calore. Si tratta di sistemi che gli scienziati classificano in: rocce calde secche (HDR), rocce calde fratturate (HFR), sistemi geotermici stimolati (EGS) e sistemi EGS avanzati con scambio termico e circuito chiuso in profondità; sistemi geopressurizzati; sistemi magmatici; sistemi a fluidi supercritici; sistemi a salamoia calda. La raccolta e la mappatura di questi dati potrebbe poi estendersi anche al resto dell’Italia, fino a oggi ancora non attrezzata in questa direzione, per diventare un’operazione strategica anche ai fini della ridefinizione del Piano Energetico Nazionale. L’atlante geotermico sarà presentato dai ricercatori del CNR la prossima settimana (lunedì 19 settembre) a Torino, in occasione di Geoitalia 2011.

 

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