Si gioca con le rocce vulcaniche in Oregon dove una società di Seattle è pronta a iniettare nel sottosuolo oltre 90 milioni di litri d’acqua
“Sappiamo che il calore si trova lì”, ha detto Susan Petty, presidente della AltaRock. “Il grande problema è se siamo in grado di far circolare abbastanza acqua attraverso il sistema per renderlo economico”. Ad essere chiamata in causa è ancora una volta la geotermia avanzata o EGS (Enhanced Geothermal Systems) grazie alla quale si ha la possibilità di sfruttare giacimenti esistenti nel sottosuolo a temperature elevate ma privi del meccanismo geologico naturale della pioggia-permeabilità-vapore affiorante. Si tratta in altre parole di mettere a punto dei sistemi che prevedano l’iniezione di fluidi ad alta temperatura in “reservoir” specificatamente allestiti nel sottosuolo. Attraverso un pozzo profondo oltre 3000 metri verranno iniettati i 90 milioni di litri in questione nel sottosuolo per creare spaccature e crepe a formare una sosta di ragnatela tridimensionale sotterranea (un processo noto come hydroshearing). Sensori sismici produrranno mappe dettagliate delle fratture che dovrebbe dar vita ad un network di circa un chilometro di lunghezza. L’operazione sarà tenuta sotto stretto controllo dal punto di vista sismologico dal Dipartimento dell’Energia, nonostante gli esperti abbiano dichiarato l’area fuori pericolo terremoto.