(Rinnovabili.it) – La vocazione per la geotermia della Toscana non si smentisce mai, neppure in un momento in cui l’entusiasmo governativo per le rinnovabili italiane sembra essersi raffreddato e gli investimenti in progetti “green” paralizzati. La Regione ha fatto da poco sapere di essere nuovamente pronta a scommettere sull’energia della Terra, investendo ben 7,3 milioni di euro nel potenziamento dell’impianto geotermico di Sesta a Radicondoli, provincia di Siena. Il finanziamento – che permetterà alla Toscana di raggiungere il GW di potenza cumulata – punterà anche sulla predisposizione di un nuovo sistema di riscaldamento dell’aria comburente nel polo tecnologico della centrale; l’operazione dovrebbe concludersi ad agosto e permetterà all’impianto di funzionare da attrattore per nuove sperimentazione tecnologiche. Nel laboratorio di prove per combustori a turbogas di Sesta sarà infatti possibile effettuare test a temperature più elevate e superiori ai 500 gradi e valutare pressione e vaporizzazione dei gas in una più moderna ed efficiente camera di combustione.
“L’investimento tecnologico regionale per complessivi 7,3 milioni di euro – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – sta procedendo secondo i programmi. La Regione crede fortemente in questo progetto tanto che favorisce anche l’impiego di otto giovani tirocinanti del progetto regionale ‘Giovanisì’. […] Sesta sta crescendo e noi puntiamo sul suo sviluppo, sull’energia pulita e su quello delle numerose eccellenze toscane. Non è un caso che Sesta si trovi in una delle aree geotermiche, perché l’innovazione tecnologica è la giusta conseguenza di un sistema di produzione energetica avanzato”.
Non a caso la Regione, con i suoi attuali 875 MW, è oggi il primo Paese d’Europa per produzione geotermica, un primato che la colloca addirittura tra i primi cinque produttori di elettricità da fonte geotermica al mondo (dati del rapporto Another Kind of green). Solo nel primo quadrimestre 2014 è stata evidenziata una crescita percentuale della produzione geotermoelettrica del 2,7% rispetto al 2013, anno in cui il territorio aveva già segnato con 5.301 GWh prodotti. Grazie a questi numeri l’energia della Terra soddisfa oggi 26,5% del fabbisogno elettrico regionale.