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Se la geotermia dà una mano all’industria del Litio

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Come estrarre minerali preziosi dai fluidi impiegati nella geotermia

(Rinnovabili.it) – Come per il Cobalto, anche per il Litio, iniziano a suonare diversi campanelli d’allarme. Il previsto boom nel settore delle batterie per auto elettriche e dispositivi elettronici, sta aumentando le pressioni su una filiera già critica. L’estrazione di questi metalli, scarsi e costosi, calpesta quotidianamente diritti umani e ambiente, e il futuro, senza un accordo internazionale che ne garantisca il controllo, rischia di essere più nero del previsto (leggi anche Minerali dei conflitti, il PE approva la nuova legge sulla tracciabilità).

 

In questo contesto non mancano però progetti che tentino di fornire una mano “ecologica” alla supply chain. Lo dimostra, da ultimo, la canadese MGX Minerals, sviluppatrice di una innovativa tecnologia per l’estrazione dei minerali disciolti nelle salamoie geotermiche, ossia i fluidi termovettori iniettati nel sottosuolo negli impianti ad alta entalpia.

 

Nel dettaglio la società, assieme al suo partner tecnologico PurLucid Treatment Solutions, ha messo a punto un nuovo sistema di filtrazione ecologico, a basso consumo energetico ed economico, che permette di recuperare litio, magnesio e altri minerali.

 

“Crediamo nell’investire in tecnologia e processi innovativi che interrompano il modo in cui l’industria energetica pensa e opera. Il nostro più recente progresso tecnologico offre ancora un’altra opportunità di prima mossa in un settore ampio e spesso stagnante affamato di nuove idee”, ha commentato il presidente e amministratore delegato di MGX, Jared Lazerson.

 

Al pari delle saline dei giacimenti petroliferi, anche le salamoie geotermiche contengono quantità concentrate di metalli e sali disciolti. La presenza di queste impurità, combinata con la necessità di ridurre la temperatura della salamoia, rappresenta uno dei principali ostacoli per la geotermia, problema noto anche come Scaling, deposizione di fasi solide in grado di ridurre drasticamente il flusso e il trasferimento di calore. Ciò a sua volta influisce negativamente sulle prestazioni operative a lungo termine e, in molti casi, sulla redditività economica del sistema stesso.

 

Contrariamente alla filtrazione tradizionale, il nuovo processo si avvale di una particolare membrana che permette di rimuovere questi materiali senza ridurre la temperatura. MGX e PurLucid stanno conducendo studi ingegneristici per fabbricare sistemi di trattamento in grado di integrarsi direttamente nell’infrastruttura geotermica esistente o da incorporare come sistemi stand-alone per l’estrazione di minerali e metalli.

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