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Geotermia islandese per l’IT di scuole e college britannici

L’Hertford Regional College sostiene di aver trovato un’importante opportunità di risparmio e un approccio più verde per i propri servizi informatici attraverso un accordo con un centro dati islandese

(Rinnovabili.it) – L’Hertford Regional College, ateneo britannico, ha unito le forze con il famoso Thor  Data Center (THORDC) in Islanda per fornire una tecnologia informatica economica ed eco-compatibile a scuole e università di tutto il Regno Unito. La joint venture ha dato vita a HRC Computing Consortium (HRC Cube), una soluzione innovativa con cui i partner sperano di affrontare i sempre maggiori tagli ai finanziamenti operati dal governo britannico nel settore dell’istruzione. L’accordo quadro firmato prevede la realizzazione di una piattaforma per l’archiviazione dati e l’esecuzione applicativa sfruttando l’esperienza e gli ottimi risultati ottenuti da THORDC. Grazie agli elementi fisici e naturali dell’Islanda e allo specifico design scelto dai progettisti questo data center è uno dei più efficienti e verdi al mondo. Situato a sud di Reykjavik, ad Hafnafjordur, dove il termometro oscilla tra 1,8 e 10 °C, THORDC utilizza un nuovo tipo di tecnologia di raffreddamento naturale sviluppata in collaborazione con la spagnola ASTmodular. Il risultato è uno dei PUE (Power usage effectiveness), misura di quanto efficiente sia un centro di calcolo, tra i più bassi al mondo: 1,07. Alimentato esclusivamente con energia geotermica e idroelettrica, l’impianto è in grado di offrire risparmi ai propri clienti e al tempo stesso aiutarli ad abbassare le personali emissioni di anidride carbonica, mentre la sua strategica posizione assicura un elevato livello di sicurezza per i dati.

Attraverso l’archiviazione dati in outsourcing, il web hosting e i servizi IT di THORDC, HRC Cube sarà in grado di offrire significativi risparmi sui costi ai clienti, consentendo loro allo stesso tempo, di essere “incredibilmente green”, spiega Andy Forbes, direttore di HRC. “Qui abbiamo una quantità di energia finita; ci sono alcuni college che non hanno neppure l’energia per allacciare un solo server in più. Le risorse sono diventate molto limitate, quindi che fare? Ci vogliono 10 anni per costruire un altro impianto di alimentazione nucleare e l’energia del vento non è esente da problemi, e riversarla in un altro data center nel Regno Unito non ci aiuta”. “Ma spostando fuori del paese il fulcro della questione  – continua Forbes – potremo renderci verdi dal momento che il loro data center è carbon neutral, evitando di dover attingere alla rete elettrica del Regno Unito, e fornendoci stabilità energetica a lungo termine”.