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Geotermia islandese per illuminare la Gran Bretagna

I vulcani dell'Islanda potrebbero presto fornire alle famiglie UK l’elettricità verde di cui hanno bisogno. Necessari migliaia di chilometri di cavi ad alta tensione in fondo all'oceano

(Rinnovabili.it) – Trattative aperte tra Regno Unito e Islanda sul fronte energetico. Il ministro ai Cambiamenti Climatici, Charles Hendry, visiterà a maggio Reykjavík per discutere del progetto di sfruttamento dell’energia geotermica islandese. “Siamo in piena trattativa con il governo islandese e loro sono molto interessati”, ha confidato il ministro al quotidiano britannico Guardian. “L’Islanda è ricca di energia geotermica ed esiste un significativo potenziale di esportazione”, ha continuato Hendry.

I negoziati sono ancora aperti, ma la gran Bretagna sta già facendo due conti sull’infrastruttura di collegamento necessaria, una volta che dovesse andare in  porto il progetto. Per raggiungere l’Islanda, Londra dovrebbe realizzare, nel giro dei prossimi dieci anni, una rete di cavi sottomarini da porre su fondali atlantici per 1.000 a 1.500 km di lunghezza, la più estesa mai realizzata al mondo. In realtà i piani del governo puntano a realizzare una vasta super grid che colleghi elettricamente l’isola ad una serie di hub energetici: dai campi eolici e marini nelle acque del Nord Europa alla produzione solare del mega progetto Desertec, fino ai potenti vulcani islandesi. La Gran Bretagna ha già installato dei cavi ad alta tensione per il collegamento a Paesi Bassi e Francia, consapevole che della fine dell’era di indipendenza energetica che l’ha da sempre caratterizzata. Per il ministro la super-grid costituisce “una parte assolutamente cruciale della sicurezza energetica e di una fornitura di energia a basse emissioni”. E lo dimostrano i numeri. Basti pensare che, se venisse costruita, l’intera rete potrebbe rifornire il Regno per un terzo del suo fabbisogno.