(Rinnovabili.it) – Il Parlamento europeo si sta dando da fare per allineare le proprie attività con la politica energetico ambientale da esso stesso sostenuta. Un nuovo importante passo in questa direzione l’ha compiuto lo scorso mese adottando un programma di compensazione a copertura delle emissioni legate ai viaggi ufficiali dei deputati europei. Dopo un’attenta analisi delle fonti di emissioni di CO2 e le possibilità di compensazione, l’Ufficio del Parlamento ha calcolato che l’energia utilizzata negli edifici e i mezzi di trasporto impiegati quotidianamente rappresentano circa il 30% delle emissioni di anidride carbonica totale del corpo legislativo. “Dall’inizio della legislatura – ha spiegato Isabelle Durant, Vice-Presidente del Parlamento europeo – la gestione dell’impronta ecologica del Parlamento è al centro delle mie preoccupazioni. Negli ultimi anni sono state adottate diverse misure per ridurre l’impatto ambientale derivante dalla gestione quotidiana dell’istituzione: come l’utilizzo dei mezzi più puliti, misure di riduzione dei consumi elettrici o l’acquisto di energia verde”.
Ed è la stessa Durant che aggiorna sugli ultimi progressi compiuti sul tema nella sede degli uffici amministrativi a Lussemburgo. La sede del Segretariato generale, ha spiegato il deputato al giornale Le Quotidien, rinnoverà il proprio volto attraverso una rivoluzione green unica nel suo genere. “Si tratta di uno dei più grandi progetti ad “energia zero” in Europa, se non nel mondo”, sostiene Durant. Zero energia perché, come rilevato anche dall’eurodeputato Claude Thurm, l’edificio dovrebbe parificare i consumi con l’autoproduzione. Entro il 2017, “gli uffici saranno quasi autonomi, riducendo il consumo di energia con un migliore isolamento termico e l’utilizzo di energie rinnovabili”, commenta Thurm.
Un piano ambizioso che mira, innanzitutto a riunire in un unico luogo i 3.000 dipendenti che compongono il Segretariato, attualmente divisi in sei immobili differenti. Nel dettaglio il progetto prevede l’impiego di sistemi di domotica, riciclo delle acque piovane e illuminazione naturale, mentre l’isolamento sarà rinforzato con tripli vetri ed una migliore coibentazione di pavimenti, pareti e tetti. Verrà inoltre recuperato il calore generato dai computer, sfruttata l’energia geotermica tratta da 233 pozzi a 100 metri di profondità e l’istallazione sul tetto 8000 m2 di pannelli solari termici. Per realizzare il lungo elenco di interventi- che permetteranno al Parlamento di ottenere la certificazione ambientale Breeam – saranno stanziati 400 milioni di euro.