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GeoSEE, per un uso sostenibile della risorsa geotermica

Il progetto ha l’obiettivo di dimostrare il possibile utilizzo innovativo e sostenibile della fonte geotermica a bassa temperatura integrata con altre fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica

GeoSEE, per un uso sostenibile della risorsa geotermica(Rinnovabili.it) – Dimostrare la fattibilità tecnico-economica di impianti geotermici a bassa e media entalpia (T <150 °C) nel sud-est Europa combinati con altre energie rinnovabili quali le biomasse ed il solare per la produzione di energia elettrica valorizzando la sostenibilità ecologica di questi impianti.

Con questo obiettivo nasce GeoSEE, progetto che coinvolge otto stati del Sud-Est Europa (Slovenia, Italia, Romania, Bulgaria, Croazia, Serbia, Repubblica di Macedonia e Ungheria) ed è basato sullo studio di applicazioni reali in ciascun paese coinvolto. I casi studio si basano su tecnologie che permettono l’utilizzo del ciclo ORC (ciclo Rankine a fluido Organico), un ciclo termodinamico che permette di sfruttare al meglio le fonti a bassa temperatura per produrre energia elettrica sostituendo un fluido organico all’utilizzo dell’acqua, migliorando così l’affidabilità, la durabilità dell’impianto e diminuendo le emissioni.

 

Nel caso di studio italiano si sono  individuate due aree localizzate a Galzignano Terme e Battaglia Terme in provincia di Padova. Attraverso un’analisi tecnica ed economica, è stata verificata la fattibilità degli impianti ibridi e sono state valutate sia  la sostenibilità finanziaria del progetto sia  l’entità degli investimenti necessari.

 

I risultati ottenuti, hanno evidenziato che l’uso di sistemi ORC permettono l’utilizzo ibrido in maniera fattibile della risorsa geotermica con altre fonti rinnovabili. Infatti, è emerso che un impianto ibrido in zone geotermiche con basse temperature, come potrebbe essere il caso dell’area dei Colli Euganei, sarebbe in grado di sviluppare energia sufficiente per soddisfare la richiesta energetica di circa 4.500 abitazioni, pari alla necessità di 10.000 persone o di illuminare un numero pari a circa 18.000 punti luce di impianti pubblici.

Infatti, un’ulteriore applicazione di questa impiantistica a sistema ibrido è la reintroduzione dell’energia prodotta nel sistema a scopo di vendita, riducendo così lo spreco energetico e valorizzando le azioni di riqualificazione energetica.

 

È stato inoltre sviluppato un sistema informativo geografico online (WebGIS), che permette di avere indicazioni sul potenziale uso combinato dell’energia geotermica con impianti solari e a biomassa, permettendo così di comprendere la disponibilità di risorse rinnovabili per le specifiche aree geografiche analizzate. Tale strumento ha lo scopo di fornire informazioni sulla possibilità di creare impianti ibridi nelle zone oggetto di studio.

Infine, sono stati eseguiti degli studi di accesso al mercato basandosi sull’analisi dell’attuale struttura, sul potenziale futuro e sul rischio, congiuntamente all’identificazione dei possibili benefici ambientali e sociali. Il progetto ha costantemente coinvolto tramite più eventi gli stakeholders con lo scopo di divulgare, tra gli altri, i benefici di riduzione delle emissioni di CO2, la possibilità di diminuire la dipendenza dai combustibili fossili ed i possibili finanziamenti comunitari; concentrandosi anche sulla necessità di una legislazione più chiara e programmatica in favore dell’applicazione e la progettazione di impianti ibridi ad energie rinnovabili.

 

Un obiettivo non secondario del progetto è stato la diffusione di queste informazioni, non solo ai tecnici, ma anche al cittadino comune, attraverso i più comuni mezzi di comunicazione online, soprattutto per quanto concerne i benefici derivanti dall’uso ibrido delle energie rinnovabili e i loro risvolti pratici, come la creazione di nuovi posti di lavoro nelle aree rurali e la possibilità di un secondo reddito per i proprietari nel rispetto della sostenibilità dei siti degli impianti. Per ulteriori approfondimenti consultare il sito: https://www.geosee.eu