Nuove promesse per la geotermia mondiale dalla GGA
(Rinnovabili.it) – Nel mondo esistono oltre 200 GW di energia geotermica potenzialmente sfruttabili. Si tratta di una stima conservativa che fissa tuttavia l’obiettivo della Global Alliance Geothermal (GGA), la piattaforma multi-stakeholder pubblici, privati e intergovernativi impegnati a sostenere globalmente lo sviluppo di questa fonte.
L’associazione, lanciata nel 2015 durante la COP21 di Parigi, riunisce sotto il coordinamento di IRENA (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili) 42 paesi e 29 istituzioni partner. Molti di loro si sono dati appuntamento in questi giorni a Firenze per la conferenza ministeriale della GGA “Working Together to Promote Geothermal Energy Towards a Sustainable Energy Future”.
Il titolo con cui è stato battezzato l’evento racchiude la promessa finale con cui i 25 governi presenti – Italia compresa – hanno concluso il meeting: lavoreranno assieme per crescere sotto il profilo tecnologico ed eliminare le principali barriere alla geotermia. I termini di questo impegno sono stati sigillati all’interno della Dichiarazione di Firenze.
“Il vasto potenziale geotermico è attualmente inutilizzato”, ha commentato dal palco del meeting il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Dobbiamo sviluppare nuove tecnologie e incoraggiare nuovi investimenti per assicurarci di coprire questo divario. L’Alleanza moltiplicherà i suoi sforzi per guidare questo processo e l’Italia fornirà il suo contributo con la sua lunga esperienza e know-how”.
Un’esperienza che inizia addirittura nel 1913, anno in cui la Toscana inaugurò la prima centrale geotermica al mondo. Ed è la stessa Toscana che oggi rilancia con la proposta di una geotermia 2.0.
“Vogliamo fare della realtà toscana un centro di eccellenza internazionale, – ha spiegato l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo intervenendo all’evento – con programmi finalizzati a non aumentare l’impatto sulle matrici ambientali al crescere la potenza installata e della produzione di energia elettrica, e a favorire l’inserimento paesaggistico delle centrali esistenti e nuove”.
L’idea è di indirizzare parte dei fondi europei verso la ricerca mineraria di risorse geotermiche e verso l’innovazione tecnologica degli impianti geotermici per migliorare l’efficienza energetica e ridurre gli impatti ambientali, includendo campagne di sensibilizzazione volte al risparmio energetico e all’accettazione sociale dell’attività geotermica.
“La Toscana – ha concluso Ciuoffo – guarda con ambizione al futuro ed intende contribuire all’obiettivo di una sostanziale riduzione delle emissioni dei gas climalteranti fissando l’obiettivo di riuscire, anche e soprattutto grazie all’attività geotermoelettrica, a produrre solo energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2050″.
L’evento è stato l’occasione migliore per presentare anche il nuovo rapporto di IRENA su potenzialità e ostacoli al settore. Oggi dal calore della Terra otteniamo globalmente una produzione elettrica di 80.9 TWh l’anno (circa lo 0,3% dell’elettricità mondiale) grazie ad una capacità istallata di 12,7 GW. Riuscire a sviluppare l’obiettivo di 200 GW richiede, secondo quanto riportato nella relazione, il superamento di alcuni nodi, a cominciare dall’accesso al capitale per l’esplorazione e la perforazione di superficie. Come spiega il Direttore Generale di IRENA, Adnan. Z. Amin “Se riuscissimo identificare e implementare meccanismi che forniscano un maggiore livello di certezza agli investitori e agli sviluppatori, allora andremo al di là del dialogo verso azioni decisive che accelerano la produzione geotermica”.
>>Leggi anche La geotermia del Kenya apre le porte alle rinnovabili italiane<<